La caccia è aperta. Come se la macchina del tempo ci riportasse all'autunno del 2020, quando dopo l'acquisto della Roma in estate e un primo mercato rabberciato, i Friedkin cominciarono il processo di scelta del direttore sportivo, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. Anzi, più precisamente del capo dell'area sportiva. E all'inizio del 2024 la situazione è la stessa, ma con qualche variabile in più. L'addio concordato con Pinto, il quale da settimane aveva manifestato insofferenza e stanchezza ma che solo ultimamente aveva optato (in accordo con la proprietà) per i saluti anticipati, apre una voragine nella dirigenza giallorossa che ad oggi presenta come unica figura di spicco il ceo Lina Souloukou. Il peso e l'esperienza internazionale oltre che i rapporti con tanti dirigenti in giro per l'Europa, fanno sì che l'ex Olympiacos possa entrare nelle decisioni della famiglia texana. Ma un aspetto resta invariato: Dan e Ryan esigono, come in ogni decisione importante che riguarda la Roma, scegliere in prima persona. E anche in questa occasione saranno coadiuvati nel casting da Charles Gould, che già aiutò i texani a individuare la figura di Tiago Pinto, in quello che potrebbe rappresentare una sorta di bivio per i proprietari giallorossi.
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L'addio concordato con Pinto apre una voragine nella dirigenza giallorossa
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