(Il Tempo - T. Carmellini) - La decisione è presa: lo stadio della Roma nascerà a Tor di Valle. Troppo costosa la bonifica dell'area più centrale, quella sull'Ostiense a due passi da Testaccio, che aveva fatto ovviamente breccia nell'immaginario collettivo dei tifosi giallorossi ma che era davvero complicata da realizzare. I costi si sarebbero decuplicati, è stata la sintesi della dirigenza giallorossa che proprio durante la torunée estiva a New York aveva incontrato i responsabili della costruzione della Red Bull Arena in New Jersey (situata in una zona molto simile a quella presa in esame a Roma sull'Ostiense) e con i quali aveva discusso dell'ipotesi Eni. Per la bonifica e la realizzazione la spesa sarebbe schizzata alle stelle, per non parlare della tempistica che si sarebbe allungata notevolmente. Invece tanto da questa, quanto dall'altra parte dell'oceano la dirigenza giallorossa vuole stringere i tempi.
rassegna stampa
Lo stadio a Tor di Valle
(Il Tempo – T. Carmellini) – La decisione è presa: lo stadio della Roma nascerà a Tor di Valle.
La costruzione, dopo l'anno (circa) necessario per sbrigare tutte le pratiche burocratiche, dovrebbe partire entro la fine del 2013. Da lì in avanti ci vorranno circa due anni/due anni e mezzo per ultimare i lavori, con l'obiettivo di poter giocare nel nuovo impianto già nella stagione 2016/2017: in sintesi tra 4 anni. I tempi ci sarebbero tutti perché la Roma ha in essere, attualmente, un contratto con il Coni per 3 stagioni: estendibile, di anno in anno, per le 2 successive fino a un totale di 5 anni. Mancano ancora i cardini dell'ufficialità che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane, se non addirittura nei prossimi giorni dopo il lungo lavoro della Cushman & Wakefield che aveva selezionato le aree idonee arrivando alle tre «finali»: Tor di Valle, Bufalotta e Massimina (non c'era la zona Eni per la quale si era aperto un'altro fronte). Nell'area in questione a Tor di Valle (di proprietà del costruttore romano Parnasi), visionata più volte dalla Roma anche dall'ex presidente DiBenedetto in persona (che all'epoca disse: «Io lo farei qui da subito»), attualmente sorge l'ippodromo. L'impianto ippico verrà smantellato e probabilmente spostato al Pescaccio (Pisana), cosa però tutta ancora da verificare vista la crisi del settore: in quella zona Parnasi ha in cantiere un enorme centro commerciale a margine del quale potrebbe (?) sorgere lo «stadio» dei cavalli. Quello della Roma invece verrà costruito a «costo zero», visto che la società punta sui «naming rights» per acquisire i fondi necessari. A differenza della Juventus il club giallorosso si occuperà personalmente della vendita di questo diritto (i bianconeri si affidatrono a una società esterna) che darà di fatto il nome al nuovo impianto. Un grosso sponsor quindi che gli americani hanno già dimostrato di non faticare a trovare (Walt Disney docet) e che farà sì che il sogno, in fase progettuale nello Studio Populous dell'architetto Dan Meis a Los Angeles, possa diventare realtà in tempi relativamente brevi. [...]
© RIPRODUZIONE RISERVATA