(Il Tempo - M.De Santis) Il 2012 inizia com'era finito il 2011. Luis Enrique, in fondo, non chiedeva altro.
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«Non c'è progetto vincente senza Daniele»
(Il Tempo – M.De Santis) Il 2012 inizia com’era finito il 2011. Luis Enrique, in fondo, non chiedeva altro.
(...) «Dopo la sosta c'è sempre un po' di paura - esordisce il tecnico asturiano - ma quando ho visto la squadra iniziare la partita con l'atteggiamento di sempre mi sono tranquillizzato. Siamo stati compatti, corti e completi in tutte le fasi. Siamo sulla strada giusta e sempre più convincenti dal punto di vista del gioco. Il lavoro, insomma, sta pagando. Proseguendo in questo modo, possiamo continuare a progredire e a giocare sempre meglio». Se l'uomo del giorno si chiama Totti, il tema caldo del momento è e resta De Rossi. Per Luis Enrique, però, il finale della telenovela sul rinnovo del biondo di Ostia è già scritto come il ritorno al gol del capitano: «Daniele lo vedo tutti i giorni e sono sicuro che rimarrà. Non ho nessun dubbio, ma la chiave di tutta la vicenda è solo lui. Un progetto vincente senza De Rossi è un'ipotesi che non mi piace ma io preferisco pensare che non si muoverà da Roma e non sono affatto preoccupato. L'ho sostituito prima della fine solo perché era un po' stanco e perché ci sono due partite in meno di una settimana. Che Francesco tornasse a segnare, invece, era solo una questione di tempo. Ha sempre fatto gol e bisognava solo aspettare».
L'attesa non poteva finire in un momento migliore, con la Roma priva del suo bomber. «Mi dispiace solo per l'infortunio di Osvaldo, non sono pentito della cessione di Borriello e, almeno che non si tratti di giocatori sopra la media, non ho bisogno di altri attaccanti. Caprari? Mi aspetto che resti». A Bojan, invece, è mancato solo il gol. «Sto crescendo - taglia corto lo spagnolo - ma sono più importanti i tre punti. Non voglio fare polemiche, ma Cesar mi ha fatto due o tre falli da rigore. De Rossi? Mi aspetto che rimanga».
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