(Il Tempo - A.Austini) Zero gol, zero tiri in porta, sette pappine rimediate dalla Juve in due partite a Torino. La Roma degli eccessi aggiunge record negativi alla stagione.
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«Niente alibi, è colpa mia»
(Il Tempo – A.Austini) Zero gol, zero tiri in porta, sette pappine rimediate dalla Juve in due partite a Torino. La Roma degli eccessi aggiunge record negativi alla stagione.
Mentre la Juventus camminava sul cadavere dei giallorossi, Luis Enrique non è rimasto seduto come a Lecce, ma comunque impietrito. «C'è poco da dire» ammette il tecnico alla fine di una partita mai iniziata. Anzi, «non pensate (...) che io verrò a dire a voi quali sono i problemi da risolvere. Non posso parlare onestamente alla stampa, ho troppa esperienza per farlo: quindi mi limito a dire che la colpa è mia». Difficile, a questo punto, dare rilevanza alle sue spiegazioni. Sull'esclusione di Totti, ad esempio, ha detto: «Ho immaginato una partita molto fisica e, considerando che ne giocheremo altre tre nei prossimi otto giorni, ho preferito farlo riposare. È facile parlare dopo il risultato ma io non cambio idea e vi ricordo che Francesco era in campo nella partita di Coppa Italia persa 3-0». Se il rapporto con Totti non sembra incrinato, adesso il problema più urgente da risolvere riguarda Lamela. «È brutto il gesto di Lichtsteiner così come lo è quello di Erik. Capiterà anche allo juventino di perdere una partita 4-0 e quella provocazione poteva risparmiarsela. Lamela non mi preoccupa, prenderemo la decisione giusta insieme con la società e non succede nulla: se non potrà giocare prenderemo un ragazzo dalla Primavera e andremo avanti».
Come farlo dopo una serata del genere? «C'è stata troppa differenza (...) abbiamo preso due tiri e due gol in 8 minuti, la partita è quasi finita lì. Complimenti alla Juventus, sono stati più bravi di noi in tutto. Avevamo detto prima della gara che era importante avere la loro stessa intensità ma non siamo stati capaci a farlo. Capisco l'amarezza dei tifosi, i giocatori sono delusi come loro. La squadra voleva fare di più». Il problema è ancora più grave: non ci riesce. Ma «Lucho» non perde le speranze. «Abbiamo 50 punti e siamo ancora vicini al terzo posto. Ora pensiamo alle prossime partite in casa contro Fiorentina e Napoli: dopo le sconfitte ci siamo sempre rialzati, percui sono ottimista». Pensieri positivi condivisi da Sabatini che però ammette: «Alla Roma servirebbe uno psicoterapeuta, perlomeno a me... Siamo consapevoli (...) della fragilità della squadra, è endemica, strutturale e la correggeremo. Il problema non è imputabile all'allenatore, sbaglia anche lui certo, ma noi dirigenti potevamo fare altre cose. Il contratto lo abbiamo sia io che Luis Enrique per l'anno prossimo, non servono i quinquennali per lavorare. Nonostante l'amarezza dopo la sconfitta siamo ancora "dentro" la classifica e abbiamo strada davanti a noi».
Cinque partite che in buona parte Lamela non giocherà. «Mi ha detto (...) di aver solo "simulato" lo sputo, se non è così saremo i primi a punirlo. Non deve farlo mai più, sicuramente fino a quando indosserà questa maglia».Baldini condivide ma non può dirlo: di rientro da un viaggio a Londra per motivi personali, si è risparmiato la notte da incubo e la dose di insulti da parte degli juventini.
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