(Il Tempo - A.Austini)Fragile e cattivo. Serbo e musulmano. Va in nazionale ma non canta l’inno. Non esattamente un tipo banale, insomma. Adem Ljajic dovrà dimostrare nella Roma di essere davvero speciale.Ieri ha salutato la Fiorentina, oggi farà le visite e firmerà il contratto a Trigoria (è atteso stamattina e se è arrivato ieri è stato bravo a non farsi beccare), domenica potrebbe andare subito in campo contro il Verona. Tutto di fretta dopo un’estate lenta e pensierosa: la Fiorentina gli ha negato il Milan a cui si era promesso, la Roma se lo è preso e gli ha dato una piacevole alternativa a un anno che avrebbe vissuto da emarginato in viola. Tutti felici e contenti, tranne Galliani: Della Valle incassa 11 milioni di euro più bonus per un giocatore che avrebbe perso a parametro zero tra un anno, i giallorossi trovano un buon sostituto di Lamela, non dello stesso livello ma altrettanto giovane (compirà 22 anni tra un mese) e promettente, Ljajic ottiene un ingaggio da «top player» (firmerà per 5 anni a circa 2 milioni netti più bonus per altri 500mila euro a stagione) e si tiene aperta la possibilità di spostarsi in un club ancora più grande: in una scrittura privata con la Roma, infatti, verrà fissata una clausola rescissoria. È l’ultimo aspetto da sistemare prima dell’ufficialità: la Roma, ovviamente, preferirebbenon inserire la clausola, il serbo ne vuole una da 12 milioni, l’intesa si troverà nel mezzo, tra 18 e 20 milioni.
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Ljajic c’è, ora un bomber
(Il Tempo – A.Austini) Fragile e cattivo. Serbo e musulmano. Va in nazionale ma non canta l’inno. Non esattamente un tipo banale, insomma. Adem Ljajic dovrà dimostrare nella Roma di essere davvero speciale.
Il procuratore Ramadani, che promette di portare altri talenti a Trigoria, ha sistemato il «grosso» dell’affare sabato scorso a Trigoria. Il giorno dopo Sabatini e Baldissoni sono stati ricevuti da Della Valle a Civitanova e dopo la gara di Livorno si sono spostati lunedì a Firenze per firmare i contratti con il presidente viola Cognini. Ieri Ljajic, accompagnato dal papà e dall’agente, ha salutato in sede i dirigenti, i compagni e Montella. Nessun contatto con i tifosi, che gli dicono addio a malincuore e devono accontentarsi delle sue parole rilasciate al canale ufficiale del club. La casa a Campo Marte l’aveva svuotata già due settimane fa, alla Roma ci pensava da un po’ visto che lo aveva cercato a inizio estate.
Ora il suo compito è quello di far dimenticare in fretta Lamela, che ieri si è allenato agli ordini di Garcia probabilmente per l’ultima volta. La società gli ha dato il permesso di volare a Londra non appena iBaldini lo convocherà per visite e firme col Tottenham. L’affare è fatto, sulla base di 29-30 milioni più 5 totali di bonus. Una cessione dolorosa ma ben pagata. Alla Roma resta un gruzzolo per gli ultimi acquisti. La priorità è un centravanti: Sabatini tratta Demba Ba in prestito con il Chelsea e il costoso Bergessio col Catania. In lizza anche Hernandez e gli juventini Matri e Quagliarella. Ma la lista è più lunga e la condizione «sine qua non» resta la cessione di Borriello: il West Ham ha fatto passi in avanti, il Genoa può tornare alla carica se cede Gilardino.
Garcia vorrebbe anche un difensore ma sa che prima deve partire Burdisso. Sakho non gli dispiace affatto, ma è stato rinviato il viaggio di un emissario incaricato dalla Roma di sondare il terreno con il Psg. Oggi a Milano Sabatini, tra i tanti incontri, dovrebbe vedersi con l’agente di Astori: trattativa in salita visto che Cellino vuole 15 milioni. Diversi i giovani da piazzare: Tallo balla tra Ajaccio e Bari, i pugliesi vogliono anche Verre conteso dal Palermo, per Caprari restano Brescia e Livorno.
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