Comprare, rivendere a prezzo più alto, reinvestire su nuovi giocatori cercando al tempo stesso di alzare il livello di competitività. Un "giochino" che alla Roma di Pallotta riesce da anni, grazie al lavoro di Sabatini e ora di Monchi, con obiettivi economici e piazzamenti costanti al vertice del campionato, aspettando di vincere finalmente un trofeo. Intanto gli americani verificano con i numeri che la strategia funziona. Dopo l'ultima cessione di Strootman al Marsiglia, scrive il Tempo, è salito a ben 436 milioni di euro l'ammontare totale delle plusvalenze realizzate dal 2012 a oggi, senza considerare tutti i bonus. I conti li ha fatti 'Calcio e finanza' basandosi sui bilanci del club e facendo delle stime sugli effetti delle operazioni in uscita realizzate quest'estate. La plusvalenza - differenza tra il prezzo di cessione e il valore residuo a bilancio del giocatore in questione - più alta è stata ottenuta con Alisson: 57 milioni circa a cui se ne potrebbero aggiungere altri 10 se matureranno tutti i bonus. La Roma si è arricchita col mercato? Il contrario. La cifra di 436 milioni rappresenta circa il 25% dei ricavi e nonostante il fatturato sia in crescita costante tutti i bilanci dell'era americana sono in perdita. E c'è stato bisogno di due aumenti di capitale da 200 milioni complessivi per garantire la continuità aziendale senza abbassare il livello tecnico della rosa.
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Le plusvalenze di Pallotta: 436 milioni
Nonostante ciò e nonostante il fatturato sia in crescita costante tutti i bilanci dell'era americana sono in perdita
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