rassegna stampa

Le nazionali rompono e i cocci sono dei club

Alle società, quelle che ogni mese aprono gli sportelli della cassa ai loro dipendenti, ancora una volta devono fare fronte a ferite sanguinose, senza che i soprusi attuati dalle federazioni nazionali, accusino apprezzabili, flessioni

Redazione

"Ammainate le bandiere, simbolo di ogni patria, il calcio ritrova il suo più popolare riferimento, il campanile: che scalda il cuore di tifosi, oltre ogni tentazione di slanci nazionalistici. Le operazioni belliche legate alla corsa verso Francia 2016, il bollettino di guerra presenta cifre terrificanti.

"Alle società, quelle che ogni mese aprono gli sportelli della cassa ai loro dipendenti, ancora una volta devono fare fronte a ferite sanguinose, senza che i soprusi attuati dalle federazioni nazionali, accusino apprezzabili, flessioni. Problema atavico e gravissimo, al quale potrebbe rimediare, o almeno ridurne gli effetti, una decisa azione da parte delle società professionistiche.

"Che pero, almeno qui in Italia, sono governate da dilettanti, capaci al massimo di amministrare i loro orticello, che non interessa a nessuno. Ci sarebbe la Lega, ma Galliani, il solo dirigente di autentica personalità, si è consegnato mani e piedi al potere federale. Maurizio Beretta, che istituzionalmente avrebbe una posizione di privilegio, conta quanto il due di coppe quando è briscola denari. Qualche tentativo per liberare i club dalla schiavitù, lo aveva promosso il Bayern in realtà non si è mai andati oltre un risarcimento di modeste dimensioni, del tutto inadeguato al danno sofferto. Si lamenta perfino Lotito, che nel calcio italiano fa il bello e il cattivo tempo, dopo avere visto la sua Lazio decimata dalle gare di qualificazione. Centrocampo cancellato per gli infortuni di Biglia e Parolo. Senza contare i timori per Lulic impegnato a Cipro e fortunatamente indenne rivelandosi uomo assist.

"Palpiti divisi con i tifosi romanisti che soffrivano per l’impegno richiesto da quella partita a Pjanic, ma per fortuna è stato tenuto a riposo un Dzeko, non ancora in condizioni ottimale. Per altro la promozione dei Bosniaci imporra ai tre «romani» un lavoro supplementare per gli spareggi che saranno costretti a giocare. Magra consolazione guardare ai guai della Premier, il City rimarrà a lungo senza Aguero e Silva, se ne potrà giovare la Juventus impegnata in Champions League nello stesso gruppo dei campioni di Inghilterra, per altro già battuti a casa loro.

"La prima squadra ad aprire il sipario sul palcoscenico della Serie A sarà sabato pomeriggio la Roma. Non avrà compito agevole contro quell’Empoli che Gianpaolo sta guidando con grande sapienza tattica ma i giallorossi sono attesi da appuntamenti con altissimo coefficiente di difficoltà. In rapida successione la trasferta di Champions in Germania contro il Bayer Leverkusen, poi la trasferta al Franchi di Firenze per frenare la rincorsa di una Fiorentina che sta facendo grande cose, anche se domenica d ovrà sostenere il più severo degli esami di fronte al Napoli che viaggia come un elettrotreno. La chiusura, nella serata festiva ha grande fascino nonostante la fin troppo modesta classifica della Juventus, che a San Siro dovrà far fronte alle velleità di rinascita dell’Inter reduce da un solo pareggio nelle ultime due partite.

"Nonostante la storia meta in evidenza la classica sfida milanese, la partita di maggiore attrattiva della giornata resta quella di Fuorigrotta che metterà a confronto i due tecnici protagonisti di impresse di grande valore come, Maurizio Sarri e Paulo Sousa ennesima prova d’appello per Sinisa Mihajlovic, alle prese coi malumori del suo storico patron, che non sopporta di buon grado i passi falsi.

"Ma il Torino di Ventura non promette grande divertimento ai rossoneri. Per la Lazio che ha perso i pezzi nella sosta internazionale, avversario scomodo il Sassuolo a Reggio Emilia. Pioli dovrà inventarsi qualche altro miracolo.

"(G. Giubilo)