Campionato in tre tappe, fine settimana ricco, la coda di lunedì riservata a chi non ha complicazioni europee. Non sarà il massimo, ma niente rispetto a quello che ci aspetterà quando il Mondiale si trasferirà in Qatar e i calendari saranno rivoluzionati, vista la bella idea di affidare la più illustre vetrina del calcio a chi di questo sport sa poco e niente e deve ospitarlo in novembre. Le follie non finiscono mai. Per fortuna, tornando ai giorni nostri, le coppe regalano agli stadi di casa un sabato di finissima qualità e una domenica con due vertici di alto livello. Uno su tutti la sfida di San Siro, dove la Fiorentina tenterà di vanificare il tentativo di fuga dell’Inter. L’altro, inatteso, l’imbattuto Sassuolo a confronto con la rivelazione Chievo, che ha imposto l’alt alla marcia del Torino.
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Le grandi deluse non possono sbagliare
La giornata di campionato chiama in causa Roma e Juventus reduci da passi falsi nei quali la sorte ha avuto un ruolo pesante
Per tornare alla stretta attualità, la vigilia chiama in casa le grandi deluse, Juventus e Roma, reduci da passi falsi nei quali la sorte ha avuto un ruolo pesante. Tardo pomeriggio per la Roma che attende all’Olimpico il Carpi, capace di dare lo stop all’attacco atomico del Napoli. Visti gli effetti letali del turn over, Garcia forse penserà meno alla trasferta in Bielorussia, ma anticipare le intenzioni del tecnico è come al solito impresa disperata. Di più elevato spessore la sfida serale del San Paolo, dove gli Azzurrio di Sarritenteranno la via del gol, smarrita a Modena. Ma Allegri non può fermarsi a piangere sulle troppe occasioni sprecate con il Frosinone anche se intanto perde anche Lichtsteiner. Però ha un Cuadrado in grande spolvero, in attacco le giovani frecce Dybala e Morata. L’unanime esigenza di fare punti reclama grande attenzione delle linee difensive, ma l’equilibrio è il fattore dominante.
(G. Giubilo)
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