L’estate aveva seppellito i cattivi pensieri, tornati a galla tutti insieme in una domenica pomeriggio diversa (o forse no) dalle altre. Allo Juventus Stadium è successo di tutto, sia in campo sia sugli spalti, e il responsabile della catastrofe che rischia di compromettere il campionato è stato subito identificato nell’arbitro Rocchi. Lui stesso se n’è reso conto, quando ormai era troppo tardi per cambiare le cose, e ha ammesso, in parte, le sue colpe davanti a due dirigenti della Roma, Baldissoni e Fenucci, che dopo la partita sono andati a parlargli in privato. Il fischietto di Firenze ha ammesso che i due rigori concessi ai bianconeri erano al limite e che solo la moviola avrebbe tolto ogni dubbio, mentre l’errore più evidente era il 3-2 di Bonucci, perché il fuorigioco andava segnalato. Un po’ ha dato ragione a Garcia, favorevole da sempre alla tecnologia, e un po’ ha accusato il guardalinee per lo sbaglio che alla fine ha pesato di più sul risultato e sul campionato.
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Si è dimenticato, però, di andare oltre la questione dei centimetri e dell’area da 17 metri per Rudi in versione Mourinho («c’è solo un’area da 25 metri in Italia, perché bisogna fare come gli struzzi?», le parole dello Special One rivolte allo stesso indirizzo). Si è dimenticato, per esempio, di dire che il fallo di mano di Maicon era inesistente a prescindere. Rocchi è stato meno «carino» con Totti, che negli spogliatoi ha preso le redini di una squadra imbufalita e pronta a correre dall’arbitro per chiedere spiegazioni ed è andato ad affrontarlo da solo, a nome di tutti. «Quando ho detto a Rocchi che avevamo visto le immagini nell’intervallo e i rigori non c’erano, lui mi ha risposto che c’erano al mille per mille», aveva riferito sconsolato Francesco nel post-partita. Ai compagni, invece, aveva detto di evitare tweet al veleno. Nainggolan, il più accanito sui social, ha disubbidito reagendo a un tifoso juventino che parlava di «aiutini» in favore della Roma, ma il cinguettio è sparito presto dal web. Anche Pallotta ha voluto incontrare Rocchi, ma il suo è stato solo un saluto istituzionale prima di partire in direzione Londra per il convegno «Leaders of Sport Business Summit». La società ha scelto di non alimentare le polemiche, perché pensa che la squadra sia forte e questo clima non le faccia bene. Le parole di Sabatini a caldo restano valide, quelle «a mente fredda» di Garcia su Twitter sono solo una conferma: «Questa partita fa veramente male al calcio italiano».
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