rassegna stampa

L’allarme di Garcia “Attenti al Chievo”

(Il Tempo – A.Serafini) «La fortuna non arriva mai da sola». Provate a pensare il contrario e noterete la reazione contrariata di Rudi Garcia, il primo artefice dello straordinario inizio di stagione romanista.

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(Il Tempo - A.Serafini)«La fortuna non arriva mai da sola». Provate a pensare il contrario e noterete la reazione contrariata di Rudi Garcia, il primo artefice dello straordinario inizio di stagione romanista. A 48 ore dalla sfida dell'Olimpico con il Chievo, il tecnico francese analizza gli episodi della vittoria di Udine chiudendo le porte anche a chi parla della sua Roma come una sorpresa bella, ma anche aiutata dalla dea bendata. «Quando perdiamo Totti, Gervinho e Maicon non penso che possiamo parlare di una squadra con episodi a favore. Il gol che ha salvato Castan a Udine per esempio non è fortuna, ma è voglia, rabbia, cattiveria. Se non la salva Castan la salva Benatia. Così come De Rossi contro il Napoli, perché tutti aiutano il compagno. Se questa è fortuna, allora sì, fortuna che i giocatori danno tutti il 100%».

Domani la squadra affronterà la decima prova stagionale, un testacoda di classifica semplice sulla carta su cui però Garcia non abbassare minimamente la guardia: «Sarà la gara più difficile da inizio stagione perché il Chievo è una squadra che si salva sempre con facilità. Tutti pensano che questa gara è vinta, ma riusciremo a spuntarla soltanto se rimaniamo umili, è questa la chiave. Giochiamo meno bene da due partite, quindi dobbiamo mantenere la tensione alta, ci sono ancora molte cose da migliorare».

Anche perché nonostante i suoi ragazzi continuino a centrare soltanto un risultato, gli obbiettivi non cambiano di un centimetro rispetto alle aspettative di inizio stagione: «La cosa più importante è ritornare in Europa, mantenere il distacco dal quarto posto, poi se arriveremo fino in fondo penseremo anche ad un'eventuale sprint». Garcia studia quindi le mosse partita per partita, pensando anche ai possibili cambi da effettuare nella seconda delle tre gare che la Roma si troverà ad affrontare nell'arco di una settimana.

Per pensare che non sia un'amante del turnover basta tornare a ritroso al match con la Sampdoria, nell’unico turno infrasettimanale disputato finora in cui il tecnico lasciò a riposo soltanto Totti e Florenzi, entrati poi nella ripresa. Stavolta, senza il capitano giallorosso si dovrà contare anche l'assenza di Gervinho. Fallito in extremis il tentativo di recuperare l’ivoriano, che ieri è rimasto in palestra continuando un percorso riabilitativo che potrebbe aprirgli le porte di una convocazione almeno per il Torino. Toccherà quindi ancora a Ljajic dal primo minuto, con Borriello unico riferimento centrale e una scelta ancora aperta tra Florenzi e Marquinho per l'ultimo posto nel tridente: salgono le quotazioni del brasiliano considerando che il giovane azzurro (diffidato) avrebbe comunque bisogno di tirare il fiato.

Ci sarà Torosidis, ma per il resto la difesa non cambierà, nonostante sui due centrali Benatia e Castan aleggia il rischio squalifica. Un giallo che potrebbe far saltare la trasferta di Torino anche a De Rossi, che domani comunque ci sarà. Bradley, dopo il gol vittoria di Udine, si candida per una maglia da titolare: possibile però che l'americano possa trovare nuovamente spazio a partita in corso.