Per ogni «buuuuuuuuh» a un giocatore di colore si muovono i governi, la Uefa chiude gli stadi, le società pagano multe salatissime per via della cosiddetta «responsabilità oggettiva». Contro chi lancia banane in campo o canta «Dai Vesuvio lavali col fuoco» non si contano i richiami, gli appelli, i video con i top player per il no al razzismo. Giustamente ci si mobilita per tutto e per tutti, le ritorsioni non risparmiano niente e nessuno, nemmeno la goliardata del giardiniere che ha ritagliato una svastica sul campo della Croazia è stata risparmiata. La tolleranza zero, però, sembra funzionare a corrente alternata come dimostra il silenzio della Ue(fa) sull’indegno comportamento dei tifosi turchi in occasione del minuto di silenzio per i morti di Parigi nella partita con la Grecia. Fischi, urla, richiami ad «Allah Akbar» come nemmeno i macellai in livrea nera al teatro Bataclan. Un intero stadio che oltraggia le 129 vittime francesi e nessuno che protesta. Tranne l’allenatore occidentalizzato della mezzaluna, l’«Imperatore» Fatih Terim, che ha riscattato questa patetica giustificazione della Federcalcio di Istanbul:«Hanno fischiato i morti di Parigi perché la Uefa non aveva fatto fare il minuto di silenzio per i morti degli attentati in Turchia». C’è insulto e insulto. Verso i morti ammazzati dall’islam radicale c’è il vero razzismo dei farisei che gestiscono il calcio. Si dirà. Non è la prima volta e non sarà l’ultima, le curve infieriscono quotidianamente anche da noi con cori e striscioni sulla tragedia di Superga, l’assassinio di Paparelli o del poliziotto Raciti. Questo schifo non conosce confini, è vero. Ma di fronte a quei fischi che hanno ucciso due volte gli innocenti parigini, evitiamo di far finta di nulla. Non ci riconosciamo in Calderoli che invoca la chiusura delle porte d’Europa alla Turchia. Pensiamo però che se l’Inghilterra venne cancellata dalle manifestazioni calcistiche per 5 anni dopo l’Heysel, con le dovute differenze la Turchia dovrebbe essere cancellata dai prossimi Europei di calcio che si tengono, guarda caso, proprio in Francia. Serve un esempio, non porgiamo l’altra guancia. Siamo cristiani, non fessi. «Allah Akbar» lo gridassero a casa loro.
rassegna stampa
La Turchia resti fuori dalla Ue(fa)
Fischi, urla, richiami ad «Allah Akbar» nel minuto di silenzio nel pre-match di Turchia-Grecia, da parte dei tifosi di casa Però poi
(G. M. Chiocci)
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