rassegna stampa

La tecnologia «segna» il primo gol

Per la prima volta quindi la tecnologia risulta decisiva negli episodi della gara. Un investimento da 2.2 milioni di euro diviso tra tutti i club, che attraverso 7 telecamere piazzate all'interno di ogni impianto

Redazione

Chi di gol fantasma ferisce, di gol fantasma perisce. Un anno esatto dopo il contestato gol vittoria di Astori a Udine, la Roma chiude il cerchio testando l'innovativa «Goal Line Technology», lo strumento innovativo adottato quest'anno per la prima volta in Serie A. Un investimento da 2.2 milioni di euro diviso tra tutti i club, che attraverso 7 telecamere piazzate all'interno di ogni impianto esclude ogni possibile indecisione dell'arbitro con un margine di errore di appena 15 millimetri.

Molti meno rispetto a quelli mostrati dalle immagini virtuali e dai sensori posizionati sugli orologi della terna arbitrale di Verona, dove ieri il Chievo è riuscito ad agguantare in extremis il pareggio grazie ad una punizione di Pepe che senza la tecnologia difficilmente sarebbe stato assegnato. Il pallone infatti sbatte sul palo interno, ma supera interamente la linea prima dell'intervento disperato di Szczesny: Irrati dopo qualche secondo di attesa riceve il segnale e indica di portare il pallone a centrocampo.

Per la prima volta quindi la tecnologia risulta decisiva negli episodi della gara, considerando che lo scorso 20 dicembre a Bergamo il rigore di Hamsik (traversa, palla che rimbalza dentro la porta e poi esce) fu convalidato dall'arbitro prima della conferma ufficiale della goal line technology. Suo malgrado è la Roma a «subire» la rivoluzione digitale già adottata nei maggiori campionati europei.

Alla fine il mix tra la macchina e l'uomo registra una conduzione arbitrale senza errori vistosi. Le uniche proteste romaniste si sollevano in occasione del momentaneo 2-2 del Chievo: prima della zampata vincente di Dainelli, Digne viene trattenuto vistosamente anche se non si trova sulla traiettoria del pallone. L'arbitro non vede e non fischia il fallo. Corretta la valutazione dei cartellini gialli su entrambi i fronti, mentre rimane in forte dubbio la posizione di fuorigioco fischiata a Gervinho, fermato in volata davanti a Bizzarri. Al momento del passaggio l'ivoriano sembra essere perfettamente in linea.

(A. Serafini)