rassegna stampa

La Roma sogna in grande

Entusiasmo giallorossi dopo il successo meritato sulla Juventus I nuovi acquisti funzionano, la condizione migliora, il gioco c’è

Redazione

Se per la prima volta i nervosi - e sconfitti - sono gli altri e capita di scoprirsi più forti contro i migliori in Italia da 4 anni a questa parte, non si può non essere candidati per lo scudetto. La Roma battendo la Juventus ha guadagnato punti (+4 sui bianconeri) e fiducia, oltre a dimostrare di avere basi solide e un gioco collaudato.

Tre buoni motivi per sognare. Innanzitutto, la classifica dice che i giallorossi hanno accumulato un vantaggio che non era così ampio dall’ottobre del 2013, l’anno delle 10 vittorie consecutive. La formazione di Conte, caduta a Firenze, ci mise poco però a recuperare, perché alla Roma venne la pareggite. Due anni e qualche delusione dopo, la squadra di cui Pallotta va fiero si conosce un po’ meglio, soprattutto a centrocampo, e vien da sé che il pallone giri meglio, più velocemente. Tutti i mediani giallorossi hanno fatto più passaggi (e riusciti) del migliore dei bianconeri. Merito anche di una preparazione che permette ai giocatori di non «scoppiare» troppo presto, nonostante il pressing richiesto da Garcia a tutte e tre le linee.

Il primo a difendere è stato Dzeko, il bomber di cui si è tanto sentita la mancanza. L’ultimo e decisivo è stato Szczesny, che ha evitato la beffa del solito Bonucci: «Per fortuna ha fatto una grande parata. Sono orgoglioso – ha detto Pallotta – di quello che ho visto, ma per ora abbiamo vinto solo una partita. Dzeko è la personalità che cerchiamo per completare la squadra». I complimenti del presidente sono per le nuove e solide basi su cui la Roma si poggia. James è rimasto colpito anche da Digne, «che era con noi da solo due giorni e mi ha impressionato, così come De Rossi in una posizione non sua, Falque, Salah e il grande gruppo che c’è in panchina. Ci vuole tempo per costruire una grande squadra. Il problema è che a volte Garcia diventa il capro espiatorio, ogni tanto sono io, ogni tanto Sabatini e Baldissoni. Credo che Rudi abbia avuto una seconda parte di stagione difficile, con troppi infortuni, per questo abbiamo fatto cambiamenti e ora abbiamo visto che la squadra corre fino alla fine».

Verso lo scudetto: «È stato bello battere la Juve, Agnelli sa che siamo ottimi competitor e speriamo di essere all'altezza di quello che hanno fatto loro arrivando in finale di Champions».

A Roma-Barcellona vorrebbe esserci, ma «stiamo lavorando molto per stadio e sponsorship». Nel modello del nuovo impianto giallorosso la Sud è tutta unita, non come all’Olimpico (il 12 saranno installate le barriere): «La Roma non c’entra niente».

A Trigoria non è tutto rose e fiori, ci sono tre quesiti da sciogliere: Maicon, Strootman e Castan. Il terzino brasiliano assente domenica si è allenato ieri mattina con il gruppo, ma non sta offrendo molte garanzie nel ruolo che Florenzi sente sempre più suo. L’olandese deve tornare sotto i ferri, l’ipotesi che lo faccia in Germania è la più concreta, mentre «Leo» deve usare la sosta per tornare al top.

(E.Menghi)