Quattro giorni per vendere, ma la Roma sta anche comprando. Priorità assoluta alla difesa, l’unica colonna portante su cui rifondare per l’ennesima volta il reparto è Manolas, prossimo a definire il rinnovo di contratto con aumento di stipendio annesso.
rassegna stampa
La Roma sistema la difesa
Zabaleta vicino, N’Koulou riflette sull’offerta, Mario Rui firma. Oggi si decide per Ljajic e Iago al Torino. Doumbia e Castan salutano
Aspettando il recupero di Rudiger, la Roma gli piazzerà vicino due nuovi centrali. Il primo lo ha individuato da qualche settimana: è N’Koulou, svincolato dal Marsiglia e tesserabile come comunitario grazie a un trattato in via di definizione tra Camerun e Francia che gli consentirà di ottenere la cittadinanza transalpina. Sabatini lo ha messo in cima alla lista della spesa, ma rischia di essere arrivato tardi. L’africano sta riflettendo sulla proposta quinquennale da circa 2 milioni netti spedita da Trigoria, il giocatore chiede un premio alla firma di 700mila euro e nel frattempo ha una vasta scelta di alternative: lo corteggiano ad esempio Atletico Madrid, Malaga ed Espanyol, mentre la Lazio sembra essersi ritirata dalla corsa.
Ieri il termometro dell’operazione a Trigoria segnava verso il basso, nei prossimi giorni è attesa la risposta definitiva. In ogni caso la Roma prenderà anche un mancino. Piace non poco Vermaelen del Barcellona ma i costi sono proibitivi. Saluta intanto Castan, a un passo dal prestito gratuito alla Sampdoria (con risparmio totale dell’ingaggio), in uscita Zukanovic (lo vuole l’Atalanta) e Gyomber (c’è il Pescara). Verrà aggregato alla prima squadra Capradossi, utile per comporre la lista con le nuove regole Figc in vigore.
La rivoluzione non risparmierà la batteria dei terzini. Sabatini ha messo ormai una pietra sopra su Digne ha preso il suo «erede» Mario Rui, che firmerà a breve il suo contratto quinquennale da 1.2 milioni e partirà con la squadra in ritiro. All’Empoli 3 milioni per il prestito e 6 di riscatto obbligatorio. Alle spalle del portoghese ci saranno Emerson Palmieri, per il quale verrà rinnovato il prestito con il Santos, e il giovane Seck strappato a parametro zero alla Lazio.
Passando a destra, Zabaleta è in netto vantaggio sugli altri obiettivi: Sabatini lo vuole a tutti i costi ed entro pochi giorni aspetta la risposta positiva all’offerta triennale, a circa 3 milioni netti, recapitata al terzino reduce da una stagione segnata dai problemi al ginocchio ma pronto a ripartire in Champions con i giallorossi. Il Manchester City non rappresenta un ostacolo: lo libera per un indennizzo intorno ai 3 milioni. Se Zabaleta non dovesse accettare, Caceres resta un’opzione concreta, con Florenzi confermato e Torosidis da cedere mentre Maicon ha già salutato.La Roma è in procinto di sistemare anche la porta. Preso Alisson, è vicina l’intesa con l’Arsenal per il rinnovo del prestito di Szczesny che ripartirà come titolare ma dovrà guardarsi le spalle dal brasiliano, motivatissimo a soffiargli il posto. De Sanctis si sta cercando una squadra, lo vogliono Palermo e Pescara.
Il resto del mercato in entrata è tutto da intavolare e dipenderà dalle eventuali cessioni di Paredes (la società non vorrebbe mandarlo alle Olimpiadi), Dzeko, Sanabria (Tottenham in pressing) e Iturbe, richiesto da Bologna e Atalanta. Intanto preparano le valigie Ljajic, Iago Falque e Doumbia. Oggi l’agente del serbo incontrerà il Torino per trovare l’accordo definitivo sull’ingaggio. Manca solo il sì di Ljajic per chiudere il cerchio di una doppia operazione che, compreso il prestito di Iago Falque, porterebbe nelle casse della Roma circa 9 milioni di euro, vitali per chiudere il bilancio in linea con i paletti imposti dall’Uefa.
Fa comodo anche l’approdo di Doumbia al Basilea: 2 milioni di prestito, riscatto a 6.5 e ingaggio di 3 milioni netti risparmiando. Oggi si riunisce il cda del club, in collegamento con Boston: oltre ad approvare il budget e sbrigare le formalità per iscrizione al campionato e licenza Uefa, va nominato il nuovo Ceo che sostituirà Zanzi. Le deleghe potrebbero passare direttamente al dg Baldissoni.
(A. Austini)
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