Questione di pali: duri, di legno pieno, di quelli che fanno male quando ci sbatti contro. Quello di Nainggolan si scheggia e rimette la palla in gioco, quello di Badelj (da annullare perché c’è Kalinic in fuorigioco grosso come una casa: come si fa a non vederlo è un mistero) sbatte all’interno e piega una buona Roma.
rassegna stampa
La Roma scippata a Firenze
Gli uomini di Spalletti giocano meglio, sprecano e perdono per un gol irregolare Pesano gli errori di Rizzoli nella prima sconfitta in campionato dopo 20 gare
Beffa amara che segna, se ce ne fosse ancora bisogno, un’altra stagione che sembra maledetta. Perdere una partita così fa malissimo a Spalletti & Co. che dopo quattro giornate si ritrovano già a rimpiangere cinque punti buttati pur tornando a giocare un buon calcio in tutte le zone del campo. Arriva così, dopo venti partite, la seconda sconfitta dell’anno solare in campionato: l’altra risaliva addirittura a gennaio contro la Juventus (sempre 1-0).
Il bilancio della serata fiorentina è una sconfitta immeritata, sulla quale grava pesantemente l’operato della terna arbitrale, ma che non deve però nascondere i segnali positivi per quanto fatto vedere in campo dagli uomini di Spalletti, sempre padroni della gara. Il problema è comunque ancora lo stesso, i troppi errori sotto porta: Dzeko fa egregiamente il lavoro «sporco»per il resto della squadra trasformandosi ora in rifinitore, ora in supporto alla manovra corale del gruppo, sponda perfetta per i compagni e dà pure un contributo difensivo decisivo. Ma continua a fare pochissimo e male quello per il quale è pagato: segnare. Anche ieri si è mostrato troppo macchinoso, un attaccante che fatica a ritrovare il feeling con la porta, il passo giusto per spaccare le difese avversarie. Sì, forse è anche un po’ sfigato, ma andando avanti così tornerà ad essere l’indifendibile della scorsa stagione.
Però si è rivisto il gioco (almeno quello), la manovra e quel carattere che sembravano smarriti in Europa e nelle ultime trasferte a dir poco deludenti. Quegli ultimi metri però continuano a fare la differenza tra vincere o no le partite. Molto bene dietro, Manolas perfetto (migliore in campo), Fazio meglio di Juan Jesus (chiaramente e giustamente secondo noi bocciato da Spalletti) aspettando il rientro di Rudiger che rischia di sorpassare Vermaelen ancora alle prese con i soliti problemi.
Certo, fare la conta delle cose positive dopo aver perso una partita così lascia il tempo che trova per non dire l’amaro in bocca. Così come l’esordio della terza maglia giallorossa, quella formato «Solero» presentata tre giorni fa e che sembra più uno spot Algida che non la maglia di una squadra di serie A (ma quella bellissima nera di qualche anno fa no eh!?). Beh, diciamo che non ha portato proprio benissimo... alla faccia del marketing.
(T. Carmellini)
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