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La Roma di Mourinho fa sognare

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La partita con lo Shakhtar, entrato in campo con la bandiera ucraina ad avvolgere le spalle dei giocatori, finisce con una vittoria in scioltezza per 5-0 a una settimana dall’esordio in campionato a Salerno

Redazione

Era la partita di presentazione, ma c’era l’atmosfera di un appuntamento vero e importante scrive Alessandro Austini su Il Tempo. La voglia di Roma è irrefrenabile anche in una domenica di inizio agosto, con 65mila spettatori a dare il bentornato all’Olimpico alla squadra di Mourinho.

La partita con lo Shakhtar, entrato in campo con la bandiera ucraina ad avvolgere le spalle dei giocatori, finisce con una vittoria in scioltezza per 5-0 a una settimana dall’esordio in campionato a Salerno. Ma più che il risultato e la prestazione, è il clima di entusiasmo a riempire una serata per certi versi senza precedenti.

Con Dan e Ryan Friedkin a gustarsi lo spettacolo in tribuna, già alle 19 lo stadio è strapieno nonostante le lunghe file e qualche disagio all’entrata a causa della chiusura di uno dei viali di accesso e della rottura di tre tornelli della Curva Sud Laterale. Introdotti dagli sbandieratori, ogni giocatore sceglie una brano con cui entrare. Zaniolo tra i più osannati, i nuovi acquisti sono il clou. Wijnaldum fa impazzire lo stadio quando suona la «sua» canzone diventata il coro dell’estate, il boato per Dybala è impressionante.

Mourinho cambia cinque titolari. Tocca a Celik, Kumbulla, Vina sul centrosinistra come ad evidenziare che lì qualcosa manca, Spinazzola e Matic. Aspettando l’inserimento di Wijnaldum, confermati quindi i “quattro delle meraviglie”: Pellegrini a centrocampo, davanti tridente Dybala-Abraham-Zaniolo.

E la toccano proprio loro quattro nella splendida azione che porta al vantaggio romanista al 20’, firmato dal capitano. Il 2-0 lo firma Mancini su assist di Abraham con velo di Zaniolo, prima dell’intervallo arriva anche il tris con l’autogol di Konoplya propiziato da un mastodontico Matic.

A Dybala, rimasto in campo per 80 minuti, è bastata una serata per conquistare l’Olimpico con la sua classe cristallina e l’appuntamento con il primo gol romanista è solo rimandato. A inizio ripresa Mourinho fa entrare Karsdorp, Ibanez, Smalling, Cristante e Svilar ma lascia dentro i quattro “tenori”.

E allora Zaniolo ne approfitta per timbrare il cartellino sotto la Sud. C’è spazio anche per i primi minuti di Wijnaldum in giallorosso, Pellegrini colpisce la traversa prima di uscire, il quinto gol lo firma Bove. La Roma piace, si piace e ha tante soluzioni. Adesso si fa sul serio.