rassegna stampa

La Raggi e i grillini all’ultimo stadio

L’assessore in pectore dice no all’impianto ed è smentito dal partito: «Berdini parla di scempio ma il progetto della Roma è un’occasione per la città»

Redazione

Stadio sì, stadio no, stadio scempio, stadio opportunità. La giornata della nuova amministrazione Raggi è segnata dalla vicenda Tor di Valle. Le anticipazioni riportate ieri del dibattito sul progetto di Tor di Valle che andrà in onda oggi alle 15 su Radio Radicale fra Paolo Berdini, assessore in pectore all'Urbanistica della Giunta M5S, e Giovanni Caudo, ex assessore all'Urbanistica dell'Amministrazione Marino, hanno scatenato i social, i siti e anche la politica.

Nel corso del dibattito, Berdini si è dichiarato nettamente contrario al progetto, definendolo uno «scempio» e ribadendo che, pur non avendo letto ancora nulla di ciò che la Roma ha presentato, farà «ogni cosa consentita dalla legge per bloccarlo».

Mentre sui siti internet e sui social si susseguivano senza sosta post di tifosi scatenati contro il futuro assessore e la stessa Raggi, lo staff del sindaco e dei 5Stelle, dopo un contatto informale con la Roma, si è affrettato a gettare acqua sul fuoco: lo stadio non è uno «scempio ma può essere una grande opportunità di crescita per la città, a patto che rispetti i principi di legge di fronte ai quali il M5S non transige».

E per non far apparire troppo secca la smentita a Berdini ancora nemmeno insediato, i pentastellati definiscono quelle di Berdini a Radio Radicale dichiarazioni «squisitamente tecniche», espresse «analizzando il piano della progettistica» edando «un parere da tecnico, il che va però affiancato alla considerazione del prestigio europeo e internazionale che un impianto sportivo per la Roma, ma anche per la Lazio, può conferire alla città. In ogni caso è prematuro esprimere ora una valutazione, avremo tutto il tempo per studiare da vicino il progetto». Una grande cautela che maschera dietro un «parere da tecnico» l’imbarazzo per la «sparata» di Berdini. Lo stesso urbanista, a Radio Radicale, ha ammesso di non aver neanche sfogliato il progetto presentato il 30 giugno in Campidoglio.

E ieri è stato costretto a precisare a sua volta: «Le mie parole sono state travisate. Scempio è pensare di poter edificare su Roma senza alcuna logica urbanistica, dopo che la Capitale è stata martoriata dalla mala politica negli ultimi vent'anni. Non c'è nessun pregiudizio nei confronti dello stadio della Roma, ma sarà mio dovere, nel rispetto della città e dei romani, approfondire ogni singolo aspetto del progetto insieme al sindaco».

(F. M. Magliaro)