Tutto inizia dopo la prima visita dei dirigenti del «Cuervo» a Roma, per omaggiare Papa Francesco, appassionato di calcio e tifoso del San Lorenzo, che sabato alle 18 all'Olimpico affronterà la Roma, con incasso devoluto alle città colpite dal sisma lo scorso 24 agosto.
rassegna stampa
La passione per il San Lorenzo nella festa di sabato all’Olimpico
"In Europa siamo diventati uno dei club più conosciuti del continente americano, non soltanto grazie al fondamentale apporto di Papa Francesco" dicono i dirigenti del club argentino
Intorno ad un tavolino dello Shamrock Pub, a due passi dal Colosseo, il presidente Matias Lammens e il segretario Miguel Mastrosimone comunicano in via confidenziale a Roberto Rizzo, tifosissimo della Roma che ora vive in Argentina e non si perde una partita del San Lorenzo, e agli altri ragazzi presenti che stanno progettando un'amichevole con una o entrambe le squadre capitoline. «È da un po' che pensiamo di giocare a Roma, viste le nostre buone relazioni con vari intermediari che lavorano per la società giallorossa. È da quando abbiamo assunto l'incarico come dirigenza - raccontano i rappresentati del club azulgrana di Buenos Aires - che ci siamo posti come obiettivo quello della crescita internazionale del marchio San Lorenzo. In Europa siamo diventati uno dei club più conosciuti del continente americano, non soltanto grazie al fondamentale apporto di Papa Francesco, ma anche per essere sempre presenti nelle Coppe internazionali, per aver conquistato la Libertadores non più di 2 anni fa, per aver disputato la finale del Mondiale per Club contro il Real Madrid. Certamente anche amichevoli di questo calibro possono aiutare».
E poi c'è una tifoseria caldissima, che spinge forte dietro la squadra di Bergoglio. Colore, passione, amore incondizionato per la maglia sono le parole d'ordine della «hinchada» del San Lorenzo, che riesce ad accomunare, anche in Italia, tifosi di ogni tipo, città e fede: «Quando sono venuto a Roma ho ricevuto un'accoglienza incredibile, inaspettata... mi sono trovato davanti una "banda de locos" che conosceva tutte le nostre canzoni. Tornare a Roma per noi sarà un immenso piacere» dice stupito Lammens.
È dello stesso avviso Mastrosimone: «Le similitudini fra la nostra tifoseria e quelle italiane sono molte, quando andiamo a Roma ci sentiamo come a casa. Sabato sarà una bellissima giornata, invitiamo tutti i sostenitori del San Lorenzo a prenderne parte». E già dal pomeriggio inizierà la festa dei tifosi azulgrana che accorreranno da tutta Europa per festeggiare l'evento, proprio in quello stesso Shamrock Pub dove è iniziato tutto. A far da anfitrione ci sarà la «peña» (club di tifosi ndr) della Capitale, «Romazulgrana», che si divide fra la città eterna e Buenos Aires. Marco Domenici, uno dei responsabili, spiega la passione che unisce due mondi separati da 14 ore di volo. «Capita spesso durante l'anno che ci contattino ragazzi di ogni parte d'Italia per venire allo stadio con noi in Argentina e tutti rimangono stupiti dall'ambiente e dalle emozioni che regala, tanto che alla fine in tanti ci chiedono è: ma è così ogni domenica?»
Si, è così ogni domenica. E lo sarà, con le dovute proporzioni, anche sabato in uno stadio ormai disabituato ai colori e ai rumori del tifo.
(A. Austini)
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