"Mai un rosso in dodici anni di carriera, mai così nervoso da farsi prima buttare fuori dall’arbitro per una parola di troppo e poi rimproverare dal quarto uomo per un calcio ad un pallone una volta espulso. La metamorfosi di Dzeko da bomber di razza a torre fantasma è sotto gli occhi di tutti e l’astinenza da gol (è fermo a 3, in campionato non segna da un mese e ha pure sbagliato il rigore in Coppa Italia) sta dissipando la poca fiducia che scorre nelle vene di chi la porta era abituato a «spaccarla».
rassegna stampa
La crisi di nervi di Dzeko
Prima espulsione in carriera, poi le scuse: «Non lo farò mai più». Rischia 2 turni di stop. A Verona out anche Pjanic e Nainggolan
"Involuto, irrequieto e anche un po’ stanco, Edin ha commesso un’ingenuità che Gervasoni gli ha fatto pagare forse oltre il dovuto, ma che è la fotografia più nitida del momento nero del bosniaco. Nei 75 minuti giocati contro il Genoa gli sono arrivati solo un paio di palloni buoni, uno l’ha calciato addosso ad un avversario, l’altro è stato in qualche modo murato da Munoz nell’area piccola. Con lo stesso difensore rossoblu si strattona per conquistare una palla, va giù e, non vedendo soddisfatta la sua richiesta di un penalty, manda a quel paese il direttore di gara che già in passato ha dimostrato di essere piuttosto sensibile agli insulti. Ne sa qualcosa Borja Valero.
"Dzeko scende amareggiato gli scalini che portano agli spogliatoi, poi fa una cosa che vale tanto in termini di voglia: si infila la tuta e risale su, si apposta a bordo campo per seguire il finale di partita e fa da spettatore al gol di un ragazzino, Sadiq, che impara da lui e sogna di fare una carriera altrettanto prestigiosa. Sporcata per la prima volta ieri, all’età di 29 anni, con un cartellino pesante. Si è subito reso conto di aver peccato Edin e ha voluto chiedere scusa attraverso i social network prima di staccare la spina e andare in vacanza: «Era importante finire l’anno con una vittoria dopo alcuni risultati non positivi. Il prossimo anno andremo avanti tutti insieme, perché solo così possiamo raggiungere grandi traguardi. Voglio scusarmi per il cartellino rosso, il mio comportamento non è stato buono. Non succederà mai più. Buon Natale a tutti e forza Roma».
"Per riscattarsi dovrà attendere parecchio, la sua pausa dal campo, e dal gol, sarà prolungata da una squalifica che gli farà saltare almeno il Chievo. Il rischio è che arrivi la stangata, molto dipenderà dal referto arbitrale, che terrà conto pure del calcio al pallone notato dal quarto uomo. Il regolamento prevede minimo due giornate di stop quando viene estratto il rosso diretto per insulti all’arbitro (doppio giallo nel caso di Salah, che se l’era cavata una giornata), perciò il bosniaco dovrebbe restare out anche per la gara con il Milan. Contro il Chievo, oltre all’attaccante, mancheranno il connazionale Pjanic e Nainggolan, due perni fondamentali del centrocampo giallorosso. Entrambi diffidati, hanno preso un giallo pesante ieri pomeriggio e obbligheranno Garcia a cambiare l’undici dopo aver esultato per il ritorno dei titolarissimi.
"Vainqueur e Uçan (mercato permettendo) potrebbero avere la loro chance dal 1’ vista l’emergenza, altrimenti c’è Keita, scomparso un po’ dai radar ma sempre utile alla causa.
"(E. Menghi)
© RIPRODUZIONE RISERVATA