rassegna stampa

Juve-Roma, c’eravamo tanto odiati

Dalla guerra di centimetri di Viola per il gol di Turone all’arbitraggio di Rocchi: viaggio attraverso una serie di gare segnate dal potere politico del club di Torino

Redazione

Ne è passata di acqua, sotto i ponti del Tevere e quelli del Po, quasi un secolo e la storia ha scritto romanzi, drammi e perfino commedie sui confronti tra la Roma e la Juventus. Alla chiusura del bilancio, almeno per il momento, tre scudetti sulle maglie giallorosse, un numero largamente più alto su quelle juventine, e ancora i bianconeri reclamano quelli che la giustizia sportiva gli aveva cancellato con la sentenza su Calciopoli. Curiosamente, le due squadre trovano un momentaneo allineamento, entrambe sono per ora le sole protagoniste della goal-line technology. Ma naturalmente, siccome la Vecchia Signora sa come cavalcare la sua scopa, la Roma ha sofferto il pareggio di Simone Pepe per il Chievo, mentre i rivali hanno risolto a loro favore il quarto di finale di Coppa Italia contro la Lazio con il tiro di Lichtsteiner.

Troppo ricca di episodi, quasi sempre discussi, la narrazione di questo duello, sull'equilibrio anche per quanto riguarda le retrocessioni: una sola volta sia per la Roma, sia per la Juventus, quest'ultima però a tavolino. Per andare indietro nel tempo e trovare qualcosa di incoraggiante per i colori romani bisogna risalire a ottantacinque anni fa, quando i bianconeri, che facevano collezione di scudetti senza opposizione, subirono a Testaccio l'umiliazione di un 5-0 che fu perfino celebrato da un film di Angelo Musco con il titolo del risultato. Da quei tempi lontani, poche le gioie riservate ai romanisti, spesso vittime di soprusi e ingiustizie alle quali era difficile porre rimedio una volta che le leve del potere erano in mano alle potenze del Nord. Quindi, da queste parti, bastava poco per far festa, come quando fu accolta come un trionfo una sconfitta bianconera maturata con un autogol di Bercellino all'ultimo minuto. Poi intervenne la lunga battaglia intrapresa da Viola per porre un freno allo strapotere del club di Torino. E sappiamo quanto il presidente ebbe a soffrire le ingiustizie arbitrali, senza che trovassero sbocchi utili le lunghe polemiche con Giampiero Boniperti.

La famosa guerra dei centimetri, il gol-scudetto scippato a Turone, tante altre situazioni. E ci sarebbe voluta la migliore Roma della storia per ritagliarsi angusti spazi nell'Albo d'oro del campionato. Servirebbero centinaia di pagine per descrivere tutte le situazioni polemiche che avevano messo a confronto le due protagoniste della sfida di domenica prossima. Ma si tratta di film già visti. Resta la capacità di scagliare anatemi dalla sponda torinese. Guardate che cosa è successo a Edin Dzeko: suo l'unico gol su azione di tutta la stagione, nella sconfitta della Juventus all'Olimpico, quando il campionato era ai primi passi. Il bosniaco non ha mai più ritrovato la via del gol, se non su calcio piazzato. Difficile che quella di domenica possa essere un'occasione di rivincita per il centravanti, anche se Spalletti sta impegnandosi a fondo per riportarlo ai livelli che la sua storia calcistica sembrava garantire.

(G. Giubilo)