(Il Tempo-E.Menghi) De Sanctis fa molto più di metterci la faccia dopo la prima dura sconfitta dell’era Garcia. Il portiere che da quando quest’estate ha indossato la maglia giallorossa non aveva mai preso tre gol tutti in una sera ribadisce con ancor più potenza comunicativa quanto detto prima di mettere piede allo Stadium: «Cos’ha la Juventus più di noi? Direi solo otto punti, che sono la cosa più importante e significativa. Ma voglio ribadire una cosa: è il sistema italiano che la rende assolutamente più forte. Nel primo tempo abbiamo dimostrato di poterci giocare la partita, poi puoi anche perdere, ma nella partita ci sei. Posso fare un esempio: la Juve è l’unica squadra a giocare in uno stadio di proprietà tutto nuovo ed è un grosso vantaggio, questo è frutto del sistema e della bravura della dirigenza della Juve. C’è un po’ di sudditanza da parte di tutti. Io non farei neanche un certo tipo di discorsi, dove se qualcuno contesta la Juve dice qualcosa da bar. Se potesse parlare solo chi vince, non parlerebbe nessuno in questo sistema».
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“Il sistema fa forte la Juve”
(Il Tempo-E.Menghi) De Sanctis fa molto più di metterci la faccia dopo la prima dura sconfitta dell’era Garcia. Il portiere che da quando quest’estate ha indossato la maglia giallorossa non aveva mai preso tre gol tutti in una sera ribadisce...
Prima o dopo la sconfitta non cambia, lui dice tutto, senza peli sulla lingua. Il sistema di cui parla coinvolge giocatori, giornalisti, tifosi, nessuno escluso: chi va a Torino perde lo spirito battagliero e si lascia annichilire. Come ha fatto la Roma ieri sera. De Sanctis analizza con lucidità la gara: «Nel primo tempo abbiamo fatto un’ottima partita, peccato che nell’unica vera situazione pericolosa per la Juventus abbiamo subito gol. Nel secondo tempo abbiamo fatto confusione e non siamo stati lucidi sulle palle inattive. Le espulsioni hanno poi determinato un risultato esagerato nelle proporzioni». Sul secondo gol Castan si lascia sfuggire Bonucci, che si presenta tutto solo davanti a un De Sanctis inerme: «Purtroppo c’è stata una disattenzione, abbiamo perso la marcatura. Per me la situazione è abbastanza chiara, ma bisogna anche dire che c’è stato un movimento brillante di Bonucci». Dice «noi», perché addossare le responsabilità su un singolo non è cosa da lui: «Non si tratta di dare le colpe, in questa partita non ho potuto metterci una pezza, però è un peccato e un grosso rammarico, perché subire gol all’inizio del secondo tempo ha messo la partita in condizioni proibitive per ottenere risultato».
Adesso prevale un senso di rivalsa, di riconquista: «Ci sarà sicuramente la partita dell’11 maggio, quella di ritorno all’Olimpico, e noi auspichiamo anche che giovedì sera battendo la Sampdoria potremmo avere un’altra opportunità in Coppa Italia contro i bianconeri ai quarti. Vogliamo averla. Perché su una cosa hanno ragione quelli della Juve: alla fine conta il campo e noi lì vogliamo batterci». Per De Sanctis la sconfitta è già alle spalle, vuole solo cancellarla con una prova migliore in futuro, dimostrando il valore sul rettangolo verde e non solo a parole.
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