rassegna stampa

Totti dagli Usa: «Lo aspettiamo»

(Il Tempo – M. De Santis) – Un giretto per Chicago, un primo allenamento (differenziato per Dodò) per scoprire che il terreno del Wrigley Field

Redazione

(Il Tempo - M. De Santis) - Un giretto per Chicago, un primo allenamento (differenziato per Dodò) per scoprire che il terreno del Wrigley Field

ha una geometria tutta sua, una conferenza stampa poliglotta e una seconda dose di lavoro zemaniano nei campi di un complesso sportivo universitario.Il secondo giorno della Roma in America è filato via così, oggi ci sarà l'appuntamento con i polacchi dello Zaglebie Lubin

 

(ore 21.30 italiane, diretta tv in pay per view su Sky Calcio 1) ma testa e pensieri di tutti sono ancora rivolti a Destro. Il fantasma dell'attaccante al centro di una delle più riuscite telenovele di mercato degli ultimi anni si è materializzato, puntualmente, anche dall'altra parte dell'Oceano. «Roma e Siena sono piazze differenti - ha detto Francesco Totti nel bel mezzo della conferenza stampa al Wrigley Field di presentazione dell'amichevole odierna - ma metteremo Mattia a suo agio. Stiamo parlando, però, di un giocatore che non è ancora della Roma. Spero che possa diventare un top player nei prossimi due- tre anni».

 

Se non sono parole di benedizione dell'operazione, poco ci manca. «In passato ho pensato all'eventualità di un trasferimento in America - ha continuato il capitano - ora non più. Degli Usa mi ha sempre impressionato uno stile di vita completamente differente dal nostro. Il mio ruolo? Mi sono messo a disposizione del mister, poi si vedrà. Per me la cosa più importante resta giocare». Zeman, invece, ha preferito fare il punto sullo stato dei lavori nel cantiere Roma: «Siamo arrivati a metà della preparazione in 24. La rosa non ha un problema di numero, ma eventualmente solo di qualità. Si può migliorare, ma solo se arrivano giocatori qualitativamente più forti di quelli che già abbiamo».

Più tradizionali, invece, le dichiarazione del «local hero» Bradley. «La Roma - ha confessato l'americano - è l'occasione più grande della mia carriera. Sono contento di giocare la mia prima partita in giallorosso a Chicago, dove ho vissuto quattro anni». Più istituzionali quelle, in inglese, dell'ad Pannes e di Baldini. «Per noi è un onore essere qui - ha spiegato il dg - e vogliamo mostrare il nostro lato migliore: una squadra composta da dei giovani e grandi talenti internazionali». Anche perché De Rossi, uno dei top player che la Roma ha già, si sta godendo gli ultimi meritatissimi giorni di ferie e si affaccerà domani a Trigoria.