(Il Tempo - E.Menghi) -La cura Garcia funziona. Il gioco, nel primo tempo, non è stato brillante e il francese non si è fermato un attimo, nemmeno quando sul cronometro mancavano 30 secondi e il risultato era ormai acquisito. Ma lui ci tiene a sottolineare gli errori di una Roma ancora in rodaggio: «Abbiamo iniziato male, però negli ultimi 30 minuti siamo cresciuti. Nell’intervallo ho detto ai miei che se avessimo vinto in rimonta sarebbe stato grande, perché è sempre difficile in trasferta. La cosa più importante sono i punti, non la classifica. Ne abbiamo 9 ed è un buon inizio. Non so se esiste una preparazione migliore per arrivare al derby, ma stiamo tranquilli».
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«Il modo migliore per arrivare al derby»
(Il Tempo – E.Menghi) – La cura Garcia funziona. Il gioco, nel primo tempo, non è stato brillante e il francese non si è fermato un attimo, nemmeno quando sul cronometro mancavano 30 secondi e il risultato era ormai acquisito.
La vetta è condivisa con un Napoli stellare, ma a Garcia i sogni non piacciono: «Sicuramente abbiamo da imparare tanto. Un gol in tre partite non è male, ma ci sono ancora tante cose su cui lavorare. In alcuni momenti non siamo stati perfetti, abbiamo sofferto, ma la squadra è rimasta serena. Il gol di Florenzi è arrivato in un momento importante, abbiamo sfruttato molto meglio la profondità, si vede anche dal gol del capitano. Il nostro obiettivo rimane tornare in Europa.[...]».
Florenzi ci è entrato subito nei meccanismi creati da Garcia: «Lo seguiamo tutti e vogliamo fare bene per ripagare la fiducia dei tifosi. Dobbiamo migliorare tanto per imporre il nostro gioco, ma ci stiamo lavorando». Con due reti in tre partite è lui il capocannoniere della Roma e si prende anche i complimenti dell’ex Marquinhos: «Bravo bomber». Lui tiene i piedi per terra: «Per fortuna ho preso il palo interno ed è entrata. Sono felice per il gol, ma soprattutto per la prestazione della squadra. Avevamo la rabbia dentro per un primo tempo giocato male. La classifica fa un bell’effetto, speriamo di rivederla anche tra quattro mesi». [...]
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