Il primo giorno della «riscossa» è stato più duro del solito. E se Luciano Spalletti sul campo non concede sconti a nessuno, allora è bene che Stephan El Shaarawy accelerare i tempi per stare al passo con i compagni.
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Il Faraone gioca subito aspettando Perotti
El Shaarawy si allena e scalpita: «Sono alla Roma per rinascere» Entro domani l’ok finale per l’argentino, poi caccia al difensore
Nessuna piramide, ma soltanto una montagna da scalare per il «Faraone», che nel pomeriggio è sceso in campo a Trigoria pronto a giocarsi le sue carte: l’esordio potrebbe farlo già sabato all'Olimpico con il Frosinone.
L'attaccante italo egiziano ha svolto in mattinata le visite mediche, prima di dirigersi all'interno del suo nuovo centro sportivo dove lo attendevano Spalletti e Sabatini. Una chiacchierata iniziale con entrambi tra un saluto, una stretta di mano e un breve discorso di incoraggiamento: tutte le parti in causa hanno deciso di puntare forte sulla reciproca scommessa, la speranza è quella che al termine della stagione si possa riscuotere insieme.
Il ragazzo, dopo essersi incontrato personalmente con il diesse prima di Natale e parlato telefonicamente con il tecnico, ha deciso di approdare nella capitale rifiutando le offerte di Bologna, Fiorentina e Wolfsburg, destinazioni sconsigliate anche dal ct azzurro Conte, convinto che la Roma sia la squadra che per caratteristiche possa aiutarlo a rilanciarsi e strappare un posto per l’Europeo. Non a caso il primo ad accoglierlo sulla porta dello spogliatoio è stato Daniele De Rossi, con cui ha scambiato numerose battute e indicazioni anche in allenamento. In serata invece la Roma ha reso note le cifre dell'operazione: prestito oneroso di 1,4 milioni da versare nelle casse del Milan e diritto di riscatto nel prossimo giugno fissato a 13.
La riconferma passerà attraverso le sensazioni e le prestazioni dei prossimi 4 mesi, ma per non accumulare ulteriore ritardo El Shaarawy ha già comunicato al tecnico di sentirsi pronto nel caso decidesse di buttarlo nella mischia già sabato all'Olimpico. «Negli ultimi mesi ho avuto dei problemi - racconta l’attaccante che ha scelto la maglia numero 22 - ma sono qui per dimostrare tanto a me stesso, all’allenatore e a tutto il calcio italiano. Il ruolo che preferisco è quello di esterno sinistro, mi piace partire largo per poi accentrarmi. Posso ricoprire tutta la fascia e fare la seconda punta: l’importante per me è trovare continuità e mettermi a disposizione. È un momento delicato per la Roma,ma la squadra ce la sta mettendo tutta e io cercherò di dare il massimo».
A Trigoria il tempo stringe un po' per tutti, a partire proprio da Sabatini, che tra oggi e domani vuole porre fine alla vicenda Perotti. I continui rinvii nell'ufficializzare un'operazione chiusa da settimane hanno condotto la vicenda al bivio decisivo. Il giocatore ha chiesto continuamente informazioni negli ultimi giorni, stanco del limbo in cui è stato costretto a rimanere. Ieri l'argentino si è allenato regolarmente a Pegli con un pensiero fisso diretto nella capitale. In attesa delle garanzie bancarie dalla Cina per l’affare Gervinho, Sabatini affonderà l'ultimo colpo per non rischiare anche l'ipotesi di un'intromissione esterna del Milan. Scenario possibile solo se la Roma dovesse farsi da parte perché Perotti la sua scelta l’ha fatta da tempo.
Titoli di coda anche per la ricerca del difensore centrale: in serbo almeno 3 nomi tra Francia e Inghilterra. Sul fronte cessioni si continua a lavorare per salutare Doumbia entro il week end: sull'attaccante ivoriano si sono fiondate Aston Villa, Swansea e Fenerbahce, disposte a trattare però soltanto con la formula del prestito con diritto di riscatto. Dubbi invece per Castan (vorrebbe rimanere) e Uçan: ancora non è stata presa una decisione per il prestito del centrocampista turco alla Sampdoria.
(A. Serafini)
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