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Il derby della Capitale non finisce mai

Il derby della Capitale non finisce mai - immagine 1
Il club biancoceleste fa sapere che agisce diversamente, senza separazioni nel percorso agli spogliatoi ma da Trigoria fanno sapere che l’accordo era diverso

Redazione

Dopo i lunghi festeggiamenti sotto la Curva Nord la Lazio è tornata negli spogliatoi per le interviste, lì dove l’incrocio con i giallorossi era inevitabile, o quasi. Il club biancoceleste fa sapere che, a differenza della gestione della gare casalinghe della Roma che divide i percorsi dei corridoi tra padroni di casa e ospiti, la Lazio agisce diversamente, senza separazioni. Ma da Trigoria fanno sapere che l’accordo tra i club prevedeva un percorso diverso nella pancia dello stadio. E proprio questo, assieme all’atteggiamento ritenuto volutamente provocatorio, avrebbe infastidito i giallorossi. Soltanto alcuni membri del club biancoceleste - spiega Lorenzo Pes su 'Il Tempo' - sarebbero passati davanti allo spogliatoio della Roma, con Milinkovic e Sarri tra i primi a transitare, senza però alcuno scambio di battute.

Il battibecco arriva nel momento in cui è Romagnoli, seppur invitato da un membro dello staff della Lazio a percorrere l’altro corridoio, a passare davanti allo spogliatoio della Roma. I sorrisi ironici del difensore biancoceleste hanno scatenato la reazione di Mancini, che si è scagliato verbalmente contro l’avversario. Nei pressi dello spogliatoio si trovano in quegli istanti anche Mourinho e Lotito. Uno scambio di battute piccate tra i due, niente di più. Il portoghese si rivolge così al patron: "Che ca**o guardi?" , ricevendo la risposta veemente di Lotito:"Io sono il presidente, sto a casa mia e faccio quello che mi pare". Un tono poco gradito da Tiago Pinto, che mentre Mourinho si defilava ha pregato il presidente di utilizzare toni più rispettosi nei confronti dell’allenatore giallorosso. Evitato, poi, uno scontro fisico tra Lotito e il preparatore dei portieri giallorosso Nuno Santos, espulso durante il match. Il tutto sotto gli occhi di un ispettore della Procura Federale, che dovrebbe limitarsi a segnalare quanto accaduto, anche se non sono nell’aria ulteriori squalifiche.