rassegna stampa

Il centrodestra «tifa» per il capitano, la sinistra si schiera col tecnico

Tutti i candidati al Campidoglio hanno inevitabilmente deciso di schierarsi sull'affaire Totti-Spalletti

Redazione

Chissà se, quando ha rilasciato quell'intervista al Tg1, era consapevole di tutto quello che avrebbe scatenato. A Roma, quando Totti parla, tutti si sentono in diritto di dover esprimere la loro opinione. A pochi mesi dall'elezione del nuovo sindaco, tutti i candidati al Campidoglio hanno inevitabilmente deciso di schierarsi sull'affaire Totti-Spalletti. Così come nell'arena politica, anche in campo calcistico le fazioni rispecchiano punti di vista diametralmente opposto.

Vanno a braccetto Guido Bertolaso e Francesco Storace nel prendere le difese del numero 10 giallorosso. «L'ottavo Re di Roma non si tocca, è patrimonio dell'umanità», il monito dell'ex capo della Protezione civile; «Totti tutta la vita» tuona forte il candidato della Destra, che poi prosegue: «Deve decidere Totti quando smettere e non Spalletti. Io sono un politico consumato e decido io quando smettere di farlo, elettori permettendo. Nel caso di Totti, deve decidere lui, se il capitano se la sente di giocare, non vedo perché deve smettere».

La replica della sinistra arriva attraverso la pagina Facebook di Roberto Morassut che vedrà la sua candidatura valutata dalle primarie del Pd: «Forse Totti deve accettare il viale del tramonto. Ma è ingiusto trattarlo così. Non c'era motivo di allontanarlo dal ritiro per quell'intervista. Bisogna valorizzare una risorsa della società senza sminuirla ma un ricambio ci vuole. Ci vuole il coraggio per una fase nuova. I più anziani possono dare un contributo rinunciando alla prima fila. Le persone più sagge possono essere più utili nello spogliatoio che in campo».

Stefano Fassina, candidato di Sinistra Italiana e tifoso del Torino, prende le parti dell'allenatore: «Penso che nel calcio come in politica prima di tutto vale la squadra. Spero che Totti e Spalletti possano superare le difficoltà e possano continuare a contribuire al futuro della Roma anche se da posizioni diverse. La città ha bisogno di bandiere come Totti ma nella vita ci sono fasi diverse e ora per Totti può iniziare un'altra fase, così come dovrebbe fare la città di Roma».

Si veste da Ponzio Pilato Alfio Marchini: «Capisco Spalletti e il fatto che voglia mettere delle regole comportamentali, ma capisco anche, come si dice a Roma, che a Totti gli roda. Essendo un grande campione che ha dato moltissimo a questa città, che ha dato il proprio cuore, le ginocchia, che ha dato tutto, io gli perdono se in un momento di sconforto e di rabbia possa aver detto una parola di troppo». Dal Movimento 5 Stelle nessuna battuta. La campagna elettorale si gioca anche sulle spalle del Capitano.

(F. Schito)