rassegna stampa

Il caso-De Rossi divide l’Italia. Verratti: vieni al Psg

(Il Tempo – A.Serafini) È sempre complicato stabilire completamente chi ha torto o ragione. Soprattutto se agli estremi del nodo entra prepotentemente l’amore per due simboli della città.

Redazione

(Il Tempo - A.Serafini) È sempre complicato stabilire completamente chi ha torto o ragione. Soprattutto se agli estremi del nodo entra prepotentemente l'amore per due simboli della città.

La diatriba tra Zeman e De Rossi continua a tenere banco, trascinandosi inevitabilmente anche fuori dal Raccordo Anulare. Se il boemo lo striglia, rimproverandogli scarso impegno e professionalità, i suoi colleghi e amici di nazionale del romanista se lo coccolano senza lasciare spazio ad ulteriori interpretazioni. A cominciare proprio da capitan Buffon: «Daniele ce l'abbiamo, ce lo teniamo stretto e siamo felici che sia uno dei nostri. Non c'è nulla di complicato o stravolgente nella scelta dell'allenatore di tenerlo fuori domenica. Di certo il valore e l'apporto che riesce a dare in ogni partita non possono prescindere da tutte le problematiche che girano intorno». Un messaggio chiaro, che probabilmente condivide con più imbarazzo anche Cesare Prandelli, che rispetto all'ultima scelta del boemo, è pronto a regalargli una maglia da titolare nei prossimi impegni con Armenia e Danimarca.

E nelle fantasiose ipotesi di rotture definitive e partenze lampo, anche uno zemaniano come Verratti lancia parole di stima al compagno: «Non so cosa sia successo fra i due. Quando ero a Pescara non ho mai avuto problemi con Zeman. De Rossi credo che continui a stare benissimo a Roma, ma se venisse a Parigi non potrebbe che farmi piacere». Montella lo accoglierebbe volentieri a Firenze, «ma io sono estraneo - dice il tecnico viola - dalla questione e tale voglio rimanere. Sono contento di non dover affrontare questo problema».

A mettere l'ultima parola ci ha pensato il presidente del Coni Gianni Petrucci: «Credo che abbiano ragione entrambi, quindi non ci saranno ripercussioni che possano infastidire anche l'ambiente esterno». Diplomazia a parte, per il momento le cose potrebbero ammorbidirsi almeno finché la truppa dei romanisti in azzurro non tornerà a Trigoria. A meno che uno dei due litiganti non decida preventivamente di prolungare la sfida di fronte alle telecamere.