La prima volta di Ibarbo a Trigoria davanti ad un microfono era stata beffarda, accendere i riflettori su un nuovo acquisto infortunato è stato un errore calcolato che ha palesato i difetti del mercato invernale di cui Sabatini si è assunto le piene responsabilità. Passate sette settimane dalla figuraccia e guarito il polpaccio lesionato, l’attaccante ci riprova: «Mi sento bene, grazie a Dio – dice a Roma Radio – sono tornato da una situazione lunga. Erano due mesi che non entravo in campo. Sono tornato con una vittoria e questo è molto importante». ? rientrato al 41’ di Cesena-Roma, trasferta decisa da un gol di De Rossi: Garcia gli ha concesso un breve spicchio di gara preferendolo a Verde e Iturbe, rimasti in panchina. «A Cagliari – rivela Ibarbo – vedevo la Roma come una squadra per cui avrei dovuto dare il massimo. Adesso sono qui e spero di riuscire a dare tutto, come ho sempre fatto. Mancano poche partite e saranno importantissime per me e i miei compagni per qualificarci in Champions. Non mi aspettavo che avessimo queste difficoltà: è dura. A volte ti fa anche pensare di più, ti fa avere più forza. Questo è un momento difficile. Se ne esce giocando, i risultati non sono buoni, ma diamo tutto. Possiamo andare ancora lontano. Con allegria, umiltà e sacrificio tutto può succedere. Dobbiamo stare bene psicologicamente e centrare il secondo posto, che è il nostro obiettivo».
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Ibarbo: “Momento difficile ma diamo tutto”
? rientrato al 41’ di Cesena-Roma, trasferta decisa da un gol di De Rossi: Garcia gli ha concesso un breve spicchio di gara preferendolo a Verde e Iturbe, rimasti in panchina
Prima che il colombiano sbarcasse nella capitale, i giallorossi erano a 7 punti dalla Juventus (ora 14: il distacco è raddoppiato) e dovevano ancora incontrare la Fiorentina «ammazza-sogni» sia in Coppa Italia sia in Europa League, ma il declino era già iniziato: «Fino a tre mesi fa Roma era una delle squadre migliori d’Italia, ora la gente non crede più in noi. L’importante, però, è che ci crediamo noi». Ibarbo crede prima di tutto in se stesso e ha tutta l’intenzione di farsi riscattare a giugno: «Sono venuto qui per fare grandi cose e non solo per 4 mesi. Voglio vincere trofei, titoli, stare in Champions. Queste 10 partite per noi sono come finali: ci sono squadre che sono dietro aspettando il minimo errore. Dobbiamo essere tutti uniti per restare al secondo posto che meritiamo».
L’attaccante prelevato dal Cagliari a gennaio è uno dei pochi romanisti rimasti a Trigoria durante questa sosta di campionato e sta lavorando per ritagliarsi più spazio possibile in campo nell’ultima tranche di partite. Con Totti non al meglio per un’elongazione muscolare (farà un controllo a Villa Stuart prima di riprendere ad allenarsi), Gervinho e Doumbia in Nazionale (domani la seconda amichevole con la Costa d’Avorio) e in palese ritardo di condizione, Ljajic impegnato con la Serbia in Portogallo e Florenzi acciaccato a Coverciano (sovraccarico al ginocchio, da monitorare), Verde alla seconda delle tre partite con l’Under 19 azzurra (oggi 65 minuti, mentre Pellegrini, Calabresi e Capradossi tutti i 90), Ibarbo potrebbe essere il più fresco attaccante a disposizione di Garcia.
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