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rassegna stampa

I direttori sportivi diventano superstar

Chi non si può permettere gli sceicchi deve fare i conti con una gestione oculata delle finanze, facendo quadrare i bilanci. Ed è qui che entrano in gioco i nuovi Re Mida

Redazione

Plusvalenze, vincoli di bilancio, fairplay finanziario. Sono queste le parole d’ordine del calcio moderno. Chi non si può permettere gli sceicchi deve fare i conti con una gestione oculata delle finanze, facendo quadrare i bilanci e moltiplicando pani e pesci se necessario. Ed è qui che entrano in gioco i nuovi ReMida, i ds con il compito di scovare talenti, acquistarli a prezzi stracciati e trasformarli in galline dalle uova d’oro. Nei casi fortunati si fa lievitare il valore del cartellino per ottenere plusvalenze e fare cassa. Per questo i direttori sportivi sono figurecentrali, veri strateghi del destino delle società di calcio. Il recente sbarco alla Roma di «Monchi» è stato salutato al pari di una superstar. Negli ultimi 16 anni Ramon Rodriguez Verdejo ha fatto le fortune del Siviglia. Sotto la sua gestione, il club andaluso ha messo in bacheca 5 Europa League, 1 Supercoppa europea, 2 Coppe del Re e 1 Supercoppa di Spagna. Vedremo adesso se saprà fare lo stesso anche per il club di Pallotta & Co., sempre in prima fila nel lancio dei ds. Prima di lui, all’ombra del Cupolone, abbiamo visto all’opera Walter Sabatini. Per la Roma il dirigente umbro ha messo a segno diversi «colpi»: su tutti Marquinhos comprato a 5 milioni e rivenduto a 30, Lamela passato da 16 a 35 milioni e Benatia comprato a 13 e dato alla Juve per 30 milioni. Fino a Strootman comprato a 15 ma che oggi ne vale quasi il triplo. Tanto da attirare l’attenzione dei cinesi dell’Inter che lo hanno ingaggiato come coordinatore tecnico del «Suning Sports Group» che comprende Inter e Jiangsu.

Nella classifica dei quattro migliori ds del mondo stilata dall’Equipe ci sono anche Michael Zorc, Les Reed e l’italiano Fabio Paratici. Zorc, direttore sportivo del Borussia Dortmund, ha il merito di aver scovato talenti rivenduti a cifre folli come accaduto con Lewandowski e Goetze. Dopo le difficoltà del Borussia nei primi 2000, e stato tra gli artefici, insieme all’allenatore Klopp, del ritorno della sua squadra ad alti livelli. Les Reed e l’uomo della rinascita del Southampton. Direttore sportivo del club dal 2010, ha contribuito sensibilmente al raggiungimento degli ottimi risultati dei Saints negli ultimi anni con campagne acquisti mirate e intelligenti. Tra i migliori quattro ds e presente anche Fabio Paratici, direttore sportivo della Juventus. Premiato lui per tutta la dirigenza bianconera che, dalla risalita in A dopo lo scandalo del 2006, è riuscita a costruire una squadra in grado di dominare in Italia e arrivare in fondo anche in Europa. Il nome di Paratici e strettamente legato aquello di Beppe Marotta, amministratore delegato bianconero, fin dai tempi della Sampdoria. Tra i fiori all’occhiello gli acquisti a parametro zero di Pirlo, Pogba e Khedira, ma anche Barzagli a 300mila euro e Vidal a 10,5 milioni poi rivenduto a 40. Accanto ai «magnifici quattro» ci sono tanti altri dirigenti meno sotto i riflettori ma altrettanto efficaci nel sostenere negli anni le vittorie e le finanze delle loro società. Primo tra tutti Ariedo Braida, attuale ds del Barcellona, che ha legato la sua fama alle imprese del Milan berlusconiano. Tra il 1986 e il 2013 ha portato a San Siro giocatori come Van Basten, Savicevic, Shevchenko e Thiago Silva.

C’e poi Pantaleo Corvino, attuale direttore sportivo della Fiorentina. Miccoli, Jovetic, Vucinic, Ljajic e Ledesma sono solo alcuni dei suoi gioielli. E che dire di Marcello Carli? Fare il direttore sportivo di un club di provincia come l’Empoli, con limitate risorse economiche, e ancora più complicato, stimolante e appagante. Carli ci riesce da diverse stagioni tanto da aver attirato su di sé le attenzioni di varie big. Eduardo Macia e ritenuto da molti uno tra i più bravi direttori sportivi del panorama europeo. Lo spagnolo cominciò la sua carriera da ds nel 2006 al Valencia e ha nel curriculum importanti esperienze in squadre come Liverpool, Olympiakos e Fiorentina, dove rimase fino al 2015 prima di tornare in Spagna al RealBetis. Dall’estate scorsa è al Leicester. Ma è stato Steve Walsh ad aver allestito la squadra dei miracoli che l’anno scorso vinse contro ogni pronostico la PremierLeague. Prima di lavorare con le Foxes, Walsh e stato talent scout al Chelsea e al Newcastle. Dopo la trionfale esperienza col Leicester, dove ha lanciato giocatori come Vardy, Mahrez,Kanté, Schmeichel e Drinkwater, è ora passato all’Everton. Restando in Inghilterra, in casa Arsenal, troviamo Ivan Gazidis. Il dirigente sudafricano ricopre il ruolo di direttore esecutivo con poteri sul mercato dei Gunners dal 2009. La Spagna degli ultimi anni, invece, e stata testimone dei miracoli di José Luis Caminero. Ds dell’Atletico Madrid dal 2011, in 6 anni e riuscito ad allestire una rosa sempre più competitiva pur cedendo giocatori come Courtois, Diego Costa, Arda Turan, Mandzukic e Miranda. E la squadra di Simeone e già arrivata due volte in finale di Champions, oltre ad aver vinto la Liga nel 2014. E quest’anno è stata fermata in semifinale di Champions solo dai cugini del RealMadrid.