rassegna stampa

“Gli abbonati devono entrare”. La sentenza che scagiona Lotito

La Lazio nei prossimi giorni deciderà se presentare una memoria difensiva scritta, oppure chiedere un confronto per chiarire la dinamica dei fatti

Redazione

Le carte sono arrivate. Il legale rappresentante della Lazio ha ricevuto ieri dalla Procura federale l’avviso della conclusione delle indagini, lunedì prossimo lo studio dell’avvocato Gianmichele Gentile riceverà copia degli atti, poi inizierà a lavorare sulla tesi difensiva. L’accusa presenta articoli di stampa che hanno illustrato i fatti di Lazio-Cagliari, due i capi di imputazione: quello relativo all’ingresso degli abbonati di Curva Nord nel settore della Sud, e gli adesivi attaccati dai sostenitori laziali sulla vetrata. La Lazio nei prossimi giorni deciderà se presentare una memoria difensiva scritta, oppure chiedere un confronto per chiarire la dinamica dei fatti. Ieri il Questore di Roma Guido Marino ha emesso 13 provvedimenti di Daspo per altrettanti sostenitori laziali: soltanto quattro-cinque di loro sono abbonati, gli altri hanno acquistato un regolare biglietto di Sud messo in vendita a prezzo pieno, e sarebbero potuti andare in qualsiasi altro settore dello stadio Olimpico.

La Lazio attende la copia degli atti per capire fino in fondo in quale modo la Procura federale abbia interpretato la vicenda; la società continua a sostenere di aver ricevuto il placet da parte delle Istituzioni per accogliere gli abbonati della Curva Nord nel settore opposto, nel verbale della riunione organizzata mercoledì 18 ottobre scorso al Viminale, non vi è traccia di alcuna opposizione pur essendo nota da giorni l’iniziativa «we fight racism» intrapresa dal club biancoceleste proprio per combattere episodi di intolleranza razziale all’interno dell’impianto.

Una riunione – quella del 18 ottobre – alla quale prese parte tra gli altri anche un esponente della procura federale che nell’occasione non sollevò alcun vizio ostativo sulla giornata di campionato che si sarebbe svolta di lì a quattro giorni. Tra l’altro, la strada di poter far accedere gli abbonati di settori squalificati era già stata intrapresa dalla Juventus (nel 2013 e 2015) e dal Verona in questa stessa stagione agonistica. In occasione della sfida contro il Napoli dello scorso 19 agosto – prima giornata di campionato – il club veneto da dato la possibilità agli abbonati del settore squalificato di acquistare biglietti in altri settori dell’impianto, ed è la medesima cosa che è stata fatta dalla Lazio in occasione di Lazio-Cagliari. È un precedente che in chiave di giudizio non può non essere preso in considerazione, una concessione già certificata che a questo punto fa giurisprudenza.

La Lazio potrebbe presentare a propria difesa anche una sentenza del Tribunale di Roma relativa a una causa civile intentata da un abbonato della Roma che – per provvedimenti del giudice sportivo – era stato costretto a saltare tre partite di campionato (pur avendone già acquisito il titolo d’ingresso) senza avere la possibilità di acquistare un tagliando per un altro settore esente da squalifica. Intanto Lotito – in attesa della difesa ufficiale in Procura federale – trova una difesa illuminata sulle frequenze di Radio Radio. "A Lotito sarebbe bastato prendere le distanze da quei quindici sciocchi – afferma il direttore della Gazzetta Amministrativa Enrico Michettiper restare fuori da tutta questa vicenda. Per altro è stato anche vittima di un atto di sciacallaggio con una conversazione mozzata, senza conoscere le parole dell’altro interlocutore. Lotito più di ogni altro dirigente sportivo ha osteggiato questo tipo di azioni fraudolente anzi, direi che è stato l’unico presidente che ha intrapreso una battaglia feroce all’interno degli stadi per il ripristino della legalità. La Lazio non c’entra nulla".