Le panchine della Roma sono nuove, ma lui non si ricorda neppure com’erano fatte quelle vecchie. La partita con la Juve ha fatto entrare Gervinho in una dimensione sconosciuta: quella del panchinaro, appunto. Una scelta quasi obbligata, invocata da molti (anche dentro Trigoria), ma per nulla scontata visto che l’allenatore è Rudi Garcia.
rassegna stampa
Gervinho l’ex intoccabile
Bocciato per la prima volta da Garcia l’ivoriano deve riprendersi la Roma
Un’eccezione? Si vedrà. Intanto c’è da registrare un evento che fa storia. Se c’è un giocatore a cui il tecnico non aveva quasi mai rinunciato fino a domenica scorsa è proprio l’ivoriano. Dal 2013 Gervais ha messo insieme 72 presenze in giallorosso nelle varie competizioni e in 50 occasioni è rimasto in campo per tutti i 90 minuti. Sostituito tredici volte, di cui due per infortunio, sono solo nove le partite da «subentrato» nel corso della gara. Ma c’è un dato che dice ancora di più come Gervinho sia un intoccabile nella testa dell’allenatore: quando era tra i convocati, Garcia lo ha tenuto fuori solo tre volte lo scorso anno (ma nel derby alla penultima non era in grado di giocare) e appena una col Sassuolo nella sua prima stagione da romanista, anche in quel caso di rientro da un infortunio.
Insomma Roma-Juventus è un inedito quasi assoluto. Perché non solo Gervinho è finito fuori dalla formazione titolare, ma è rimasto a guardare fino al 95’ e al suo posto sono entrati persino Ljajic e Ibarbo, venduti dalla società il giorno dopo. La maglia da titolare, in realtà, gliel’ha tolta Iago Falque. Un giocatore completamente diverso, meno estroso e più regolare, molto più partecipe alla fase difensiva. Così al momento l’ivoriano è diventato un’alternativa a Salah, la nuova punta di diamante nell’attacco insieme a Dzeko.
Non è un mistero che a inizio estate il primo nella lista dei cedibili era Gervinho. L’accordo con l’Al Jazira era cosa fatta, poi tra il tentativo di Sabatini di ottenere più soldi e le richieste esose del giocatore non se n’è fatto più nulla. L’attaccante è rimasto sul mercato, ha avuto un paio di richieste dalla Turchia e una dal Celta Vigo, ma nessuno ha presentato l’offerta giusta.
La Roma si è tenuta il giocatore, lo ha inserito nella lista Champions e in quella del campionato (fuori Cole e Strootman per ora) con lo spirito un po’ combattuto. Gervinho può dare ancora una mano, il primo a esserne convinto è Garcia, a patto che non alteri gli equilibri in campo e nello spogliatoio. Nessuno ce l’ha col ragazzo, semmai nel gruppo (e tra i dirigenti) c’è chi ha storto il naso per l’ostinazione dell’allenatore di schierarlo, anche quando non era in condizione. Ultimo esempio a Verona: nelle prove generali col Siviglia Iago Falque aveva fatto bene, poi si è ritrovato in panchina al Bentegodi.
Rudi si è ravveduto in fretta. Scelta premiata e probabilmente da confermare col Frosinone. Intanto domenica sia Gervinho che Salah saranno impegnati nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa 2017, che quest’anno per fortuna non si gioca. Una volta era la Roma a rimpiangere Gervinho, adesso può cavarsela senza di lui. Ma ben venga un suo aiuto.
(A. Austini)
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