rassegna stampa

Garcia: «Un’altra vittoria di Pirro»

"Preoccupato dell’assenza di un vice-Dzeko? Se non abbiamo né lui né Totti faremo con uno dei tre più leggeri e veloci, non siamo totalmente scoperti. Perdere due centravanti in una gara sarebbe negativissimo"

Redazione

Tre punti e tre infortuni. Quello che serviva per morale e classifica e quello che proprio non ci voleva nella settimana in cui torna la Champions. Impossibile non definire la goleada col Carpi una «vittoria di Pirro», espressione che Garcia torna ad usare due anni dopo l’ultima volta. Dal 2-0 al Napoli con i ko di Gervinho e Totti, al 5-1 di ieri in cui lo stesso capitano, Keita e Dzeko sono stati costretti a lasciare il campo per problemi fisici. «Ci voleva, ma – dice il tecnico francese – è una vittoria di Pirro perché dopo 50 minuti abbiamo fatto tre cambi per infortunio. Spero non siano gravi. Per i guai muscolari dobbiamo aspettare, Edin ha preso tante botte e si lamenta del ginocchio. I ragazzi erano tranquilli, sapevo che ripetere una prestazione come quella con la Samp ci avrebbero portato al successo. L'unico neo sono questi infortuni perché giocheremo di nuovo martedì». Contro il Bate Borisov, un’altra gara solo da vincere per provare a superare i gironi. La «manita» al Carpi è, comunque, un’iniezione di fiducia e ha portato una buona notizia: la Roma si è ricordata come si fa a segnare. Era dai tempi di Luis Enrique che non si vedevano 5 gol all’Olimpico. Dietro invece non è filato tutto liscio, i giallorossi hanno rischiato tanto e subito la beffa dell’ex Borriello, che aveva avuto la possibilità di lasciare il segno anche quando si era ancora sullo 0-0 e tutto poteva accadere.

Garcia, nonostante ciò, «salva» la prestazione della retroguardia: «Questa volta ci sono stati meno errori difensivi e abbiamo sfruttato le occasioni. Ma sono arrabbiato per il gol preso, era evitabile, e potevamo segnare ancora, ma il Carpi non ha mollato. È stata una Roma convincente, abbiamo preso la partita in mano, abbiamo spinto e non ci siamo fermati. Pjanic è un genio sui calci piazzati, il capitano è andato vicino a segnare. Sul rigore c'era fuorigioco, ma per fortuna De Sanctis ha fatto una bella gara e ha parato prima il penalty e poi la ribattuta. Solo chi ha coraggio può farlo».

Fino a poco prima era stato fischiato, così come Gervinho, in serata sì: «Ha lavorato come un fabbro in allenamento, ci tiene a far bene per la Roma. » tornato in fiducia e può tornarci utile». L’ivoriano si è preso una piccola rivincita ed è il primo a sorridere: «I fischi – ammette l’ex Arsenal – non fanno mai piacere, i tifosi si aspettano tanto da me, ma è importante sentire la fiducia della gente. Abbiamo un attacco super quest’anno e siamo una grande squadra. Chi è favorito? Nessuno, siamo solo all’inizio, vedremo alla fine». Vainqueur è soddisfatto dell’esordio: «Abbiamo vinto, quindi tutto perfetto. Non sono ancora al 100%, ma ho buone sensazioni e spero di avere altre occasioni». Garcia è pronto ad offrirgliele, anche perché l’infermeria è già colma: «E' entrato un po’ timido, piano piano – ha notato Rudi – si è sciolto. Come Nainggolan, è uno che ha bisogno di stare bene, ha corsa. Preoccupato dell’assenza di un vice-Dzeko? Se non abbiamo né lui né Totti faremo con uno dei tre più leggeri e veloci, non siamo totalmente scoperti. Perdere due centravanti in una gara sarebbe negativissimo». Altrimenti non si parlerebbe di vittoria di Pirro.

(E. Menghi)