rassegna stampa

Garcia: «Ma è solo sfortuna»

Lo scudetto è diventato un sogno da riporre in un cassetto. Ma il francese, almeno a parole, non ha alcun rimprovero da muovere alla Roma, se non ai terzini che stanno troppo indietro.

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Continua a difendere a spada tratta la sua Roma inguardabile, anche a costo di sembrare distaccato dalla realtà. Rudi Garcia non cambia ritornello neppure dopo il quarto pareggio consecutivo, identico ai precedenti nelle modalità: sottolinea il carattere dei giocatori quando vanno sotto di un gol e giustifica con la sfortuna tutto il resto.

«Siamo in un momento in cui ci sono tanti problemi - dice l'allenatore - e c’è solo da salvare la reazione della squadra. Siamo stati sotto di un gol e con un uomo in meno. Nel secondo tempo abbiamo fatto di tutto non solo per pareggiare, ma anche per vincere. Dopo Strootman, che non rientrerà in questa stagione, si è fatto male Iturbe. Poi c'è stata la traversa di Astori. Diciamo che la ruota della fortuna non gira a nostro favore».

E intanto lo scudetto è diventato un sogno da riporre in un cassetto. Ma il francese, almeno a parole, non ha alcun rimprovero da muovere alla Roma, se non ai terzini che stanno troppo indietro. «La reazione della ripresa è stata da grande squadra. Dobbiamo combattere questa sfortuna che abbiamo da un po’. Le cose andranno meglio quando avrò più scelte, ora non ne ho. Ora bisogna stringere i denti e tornare alla vittoria. Sarà l’obiettivo di martedì in Coppa Italia contro la Fiorentina».

Tanto vale buttarsi davvero sulla coccarda, in attesa di provare a misurarsi con l'Europa League, mentre il campionato da oggi diventa una difesa del prezioso secondo posto, con il Napoli (e non solo) in agguato. «Dobbiamo solo pensare alla prossima gara - prosegue il tecnico francese - vogliamo qualificarci ed è l'unico vero obiettivo di adesso». Inutile chiedergli spiegazioni sulla condizione atletica carente. «Quando una squadra, come facciamo da settimane, spacca tutto nel secondo tempo e non lo fa nel primo vuol direche sta benissimo sul piano fisico», assicura Garcia.

Eppure l'Olimpico non vede la Roma vincere dal 30 novembre, fatta eccezione per il successo sull'Empoli in Coppa strappato ai supplementari. E anche ieri, con la curva svuotata dal Viminale, ha espresso tutto il suo malumore. «Penso che i nostri tifosi siano contenti del nostro secondo tempo - prova a negare Garcia - e che tutti vogliono vedere la squadra che gioca con piacere e si diverte. Nella ripresa lo abbiamo fatto».

Rudi l'ha guardata in gran parte dalla panchina, col taccuino e la penna in mano. «Stavo decidendo l'ultimo cambio da fare». Ha scelto il baby Verde, mentre Totti si era già fatto la doccia. «Non posso chiedergli di correre con la squadra rimasta in dieci. Da una parte meglio così visto che martedì abbiamo una partita importante».

Forze fresche arriveranno invece dal mercato: presi Doumbia e Ibarbo, ora si tratta Chiriches. Garcia parla solo dell'ivoriano, unico acquisto ufficializzato. «Spero per noi, non per lui, che possa essere eliminato dalla Coppa d'Africa. Sappiamo che quando un giocatore arriva dobbiamo essere tutti dietro di lui perché deve inserirsi subito. Darà stimoli nuovi alla rosa e faremo vedere a tutti che non abbiamo perso l’ambizione». C'è bisogno che accada quanto prima.