"Ore 19.48, i romanisti camminano verso l'Olimpico ma la testa di tutti è a Torino. Orecchie occupate dalle radioline, il derby sta finendo, la Juve pareggia, troppo bello per essere vero e infatti... gol di Pirlo a tre secondi dallo scadere. La notizia arriva veloce, sui due viali che portano allo stadio c'è un silenzio surreale, spezzato dalle imprecazioni dei tifosi. «Siamo maledetti, andiamocene a casa», dice uno.
rassegna stampa
Garcia: una risposta clamorosa
Soddisfatto il tecnico della reazione alla vittoria dei bianconeri «Non serve a niente guardare gli altri, bisogna fare la nostra strada»
"Dentro l'Olimpico la Roma è arrivata da un pezzo. La squadra si riunisce nello spogliatoio per seguire sullo schermo gli ultimi minuti di Juve-Toro. Il 2-1 bianconero è una mazzata durissima anche per loro. È nei minuti successivi, forse, che Garcia fa la cosa più importante per vincere la sua partita contro l'Inter. «Dico sempre ai ragazzi - racconta - che dipende solo da noi e loro la pensano allo stesso modo. Non dobbiamo guardare i risultati degli altri ma seguire la nostra strada e giocare divertendoci. Contro l'Inter lo abbiamo fatto alla grande, mi è piaciuta la gioia della squadra, la festa della panchina e l'entusiasmo con cui abbiamo affrontato la partita: era una delle 7 finali che abbiamo fino a Natale».
"Dopo la beffa di Mosca e l'ennesimo scatto della Juve, battere la banda di Mancini era diventato più difficile di quanto fosse in partenza. «La risposta è stata clamorosa - applaude Garcia - ma non ero affatto preoccupato. So di avere un gruppo unito e quanto può far male agli avversari. Ogni volta che siamo ripartiti abbiamo messo in difficoltà una grande squadra come l'Inter. Abbiamo messo in campo tutta la frustrazione accumulata dopo il gol preso all'ultimo minuto a Mosca. Lo strip club? Parliamo di calcio. La Roma è sempre la stessa altrimenti non avrebbe 31 punti».
"Il successo sui nerazzurri è talmente significativo che alla fine Rudi è voluto correre sotto la Sud in festa. Esultanza anche un po' rabbiosa quella del tecnico che alla vigilia aveva ricordato il motivo per cui la sua Roma è ancora sotto la Juve, mentre ben pochi in Europa stanno correndo più dei giallorossi. «Io mi appoggio sui fatti e i numeri - ribadisce - solo Chelsea, Real e Bayern hanno fatto meglio. La strada nostra è eccezionale, dobbiamo essere fiduciosi visto che abbiamo quasi gli stessi punti dello scorso anno». Per la precisione il bottino sarà eguagliato nella prossima giornata in caso di vittoria con il Sassuolo, solo che distribuito meglio nelle 14 partite iniziali.
"È stata la serata del gruppo, ma anche di alcuni singoli. A cominciare dal ritorno di Maicon, «uno che gioca con la rabbia - sottolinea Garcia - e trascina i compagni più giovani. Totti ha fatto l'assist più brutto della carriera - dice ridendo il francese - ma ha sopperito nelle altre azioni con la sua classe. Nainggolan? Mi sono sempre chiesto perché non venisse convocato dal Belgio. È migliorato da quando è con noi, grazie a lui non abbiamo sentito troppo la mancanza di Strootman. Ma adesso sono contento di avere tutti a disposizione: De Rossi è rimasto fuori per il turnover, devo gestire le forze di tutti». Gervinho è tornato Gervinho, «ma era troppo solo quando arrivava al cross: dobbiamo essere più presenti in area», la critica costruttiva del francese agli attaccanti, mentre alla sua difesa non ha nulla da dire. «Abbiamo preso un gol su calcio d'angolo, un altro per colpa di una deviazione, vuol dire che la squadra tatticamente ha risposto bene».
"Infine, arriva il solito paragone con Mourinho che a Garcia non piace per niente. «Lui è un grande allenatore - taglia corto - io sono solo Rudi Garcia e non ho altro da aggiungere». Le emozioni della domenica bastano e avanzano per arrivare fino al Sassuolo. «La partita più importante dell'anno». In una serata così, tutto è permesso. Anche le bugie.
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