rassegna stampa

Garcia regala una matita per non dimenticare Charlie Hebdo

Il tecnico in conferenza stampa: "Dobbiamo essere uniti in questo momento". Poi parla della gara di domani: "Dopo questa partita vogliamo essere primi"

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Una matita su ogni sedia della sala stampa di Trigoria, per ricordare le vite spezzate di Charlie Hebdo. Un gesto voluto da Garcia, per dare voce ai giornalisti presenti e a quelli di tutto il mondo: «Sono francese e siamo in lutto. Dobbiamo essere tutti uniti in questo momento. ? un attacco non solo alla Francia, ma anche alla libertà d’espressione e voi sapete più di tutti che significa. Per questo ho voluto regalarvi una matita, come simbolo, perché questa libertà deve rimanere per l’eternità. Non sono questi eventi a far cambiare le cose. Noi facciamo come i giornalisti di Charlie Hebdo, facciamo divertire la gente. Nel calcio far divertire la gente è importante, per questo mi sento di dire che "Siamo tutti Charlie”».

C’è un velo di dolore nelle parole di Rudi, che lascia stare chiese e villaggi, polemiche arbitrali («dicono che mi sono "italianizzato"? Mi sento molto francese oggi», è l’unica risposta a chi gli ha puntato il dito contro) e frasi ad effetto, perché qualcosa di diverso c’è rispetto al suo primo, o al suo secondo, derby. Diciassette morti in tre giorni di terrore nel Paese in cui è nato. La differenza rispetto all’anno scorso la fa anche il campo, la classifica, il peso dei tre punti in palio: «Non possiamo parlare dei derby della passata stagione, perché sono due squadre differenti, che stanno facendo benissimo in campionato. Questa giornata mi piace, secondi contro terzi, primi contro quarti: è molto eccitante. Facciamo questo mestiere per vivere queste gare. La Lazio ha ottimi giocatori, è una squadra aggressiva, infatti è la più fallosa del campionato. Noi dobbiamo fare in modo di imporre il nostro gioco e di essere efficaci per vincere la partita». Per balzare in vetta e mettere pressione alla Juventus: «Vogliamo essere primi dopo questa partita, non sappiamo se per poche ore o per almeno una settimana. Vedo la squadra carica, il mio obiettivo questa settimana era frenare la rosa, perché in allenamento ci abbiamo messo tanta intensità e questa la devono mettere durante la gara, non prima». Guai a vivere i prossimi 90 minuti come il fine ultimo della stagione, Garcia ha prospettive più ambiziose: «Il nostro obiettivo è molto più alto ed è quello di essere il più alto possibile nella classifica a fine campionato. Faremo di tutto e di più per vincere questa partita, ma lo faremo anche la settimana prossima e ogni altra settimana. Siamo dove dobbiamo essere, o quasi, e domani dobbiamo sfruttare quest’opportunità di essere primi dopo la gara». Per farlo, avrà bisogno di tutti. Un sorriso gliel’ha regalato Ljajic, che ha svolto la rifinitura con i compagni. Il serbo è tra i 24 convocati per il derby: «Adem sta bene, speriamo che sia così anche domani. Avrò praticamente tutta la rosa a disposizione e per una partita del genere è perfetto. Maicon ha sofferto sul piano fisico a Udine, ma il ginocchio va bene. Andrà bene domani e farà 90 minuti, così come Totti». E Destro? «Confermo che a gennaio non si muoverà». Ma la panchina gli sta stretta già da un po’. Parentesi sul Pallone d'Oro: «Lo darei a Neuer, è il portiere più forte del mondo. Senza togliere nulla ai due campioni in lotta con lui». Non s'offendano Messi e Ronaldo.