La strategia studiata non ha funzionato del tutto, ma questa sconfitta probabilmente passerà senza troppi strascichi. Ne è convinto Rudi Garcia, che nella tana del Bayern di Guardiola acquisisce le ultime consapevolezze: troppo più forte l'avversario, poche le possibilità di far meglio in questo momento. Il 2-0 dell'Allianz Arena passa sotto traccia rispetto ai 7 gol subiti nell'andata dell'Olimpico, attutito ulteriormente dalla vittoria del Cska Mosca in Inghilterra sul campo del City.
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Garcia pensa positivo
Una Roma difensiva non porta a casa punti ma neanche una figuraccia
Il tecnico francese mostra un atteggiamento positivo e ottimista: «Abbiamo cancellato l'immagine che avevamo dato all'andata, siamo ancora secondi nel girone e abbiamo possibilità di passarlo. Il destino è nelle nostre mani». Guardiola ha vinto di nuovo, ma l'analisi della gara punta più che altro nel preservare l'autostima all'interno dello spogliatoio: «Sono fiero dei miei ragazzi, perché dopo quel 21 ottobre dovevamo uscire da qui a testa alta e ora i miei ragazzi lo possono fare. Peccato che il risultato non sia stato più positivo. Il morale c’è, altrimenti non avremmo fatto una gara subendo poche occasioni. Non possiamo certo pensare di avere il possesso palla contro di loro, ma la squadra ha giocato con coraggio e solidarietà».
Con l'unico rimpianto di aver subito il secondo gol di Gotze proprio nel momento peggiore della ripresa per come era stata preparata la gara: «Avevamo studiato due strategie e finalmente non abbiamo avuto l'obbligo di cambiare perché stavamo bene sul piano difensivo. L’ultimo quarto d’ora abbiamo adottato il nostro solito gioco creando una grande occasione con Nainggolan, ma ci siamo scontrati contro il portiere più forte al mondo. All'intervallo ho detto alla squadra che se fossimo rimasti sotto di un gol, l'ultimo quarto d'ora avremmo spinto il baricentro in avanti per cercare il pareggio». Ora il pensiero va al campionato, l'obbiettivo primario su cui Garcia ha puntato considerando anche le scelte di formazione viste ieri sera. A partire dalla panchina di Gervinho: «Le ha giocate praticamente tutte - spiega il tecnico - aveva bisogno di tirare il fiato. Il nostro problema nelle ultime settimane sono stati gli infortuni, anche stasera sono stato costretto nel cambiare due giocatori (Florenzi, Holebas ndc) a causa di problemi fisici. Il cambio di modulo? Mi mancano ancora tanti infortunati, quindi ho cercato di sistemare al meglio la squadra. Un applauso va a Torosidis, alla vigilia non doveva neanche giocare e guardate che gara coraggiosa ha fatto».
Domenica all'Olimpico arriverà il Torino, poi spazio alla sosta per le nazionali. «Avremo la possibilità di recuperare giocatori importanti». Il modo migliore per ripartire.
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