rassegna stampa

Garcia concentrato sull’Empoli: “Non mi ricordo con chi giochiamo mercoledì”

Il tecnico nella conferenza pre-partita promuove il mercato: "Sabatini ha fatto il bilancio e l'ha fatto bene. Sono contento della rosa, andiamo avanti così"

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Garcia infrange la promessa fatta prima della sosta per le nazionali e conserva il tabù sul tema mercato, consigliando di fare riferimento alle parole di ieri di Sabatini, perché condivise in tutto e per tutto. La testa è proiettata all’Empoli, ai prossimi 90 minuti di campionato, ciò che è successo prima e ciò che verrà dopo preferisce non trattarlo: «Il mio ruolo è quello di tenere la rosa con una concentrazione ottima, la partita di domani è la più importante. Non mi ricordo neanche con chi giochiamo mercoledì (con il Cska Mosca). Walter ha fatto il bilancio di mercato e l’ha fatto bene. Sul caso Benatia non ho più niente da dire, non è più un giocatore della Roma. Sono contento della rosa che ho, andiamo avanti così. Mi auguro domani di vedere la stessa voglia e la stessa convinzione mostrata contro la Fiorentina. E non penso solo agli 11 o ai 3 che sono entrati, ma anche alla gioia collettiva. Ho visto immagini che mi hanno fatto pensare all’anno scorso: la forza della Roma deve essere quella, non mollare un centimetro e avere la voglia di vincere sempre».

Se la fame sarà la stessa, sarà più facile ripetere la stagione quasi perfetta e sperare che questa volta nessun altro faccia meglio. La differenza con un anno fa sta soprattutto nel numero di calciatori in rosa. Garcia ha praticamente due squadre di buon livello a disposizione e può gestire gli uomini nel modo migliore possibile tra gli impegni di campionato e quelli di Champions, ma senza stravolgere ogni volta la formazione: «Non ci sarà una Roma 1 e una Roma 2. Farò le scelte in base agli allenamenti e a quello che vedo sulla condizione fisica. Non faccio dei piani. Non faccio calcoli e mi aspetto che non li faccia nemmeno la squadra: è il miglior modo per sbagliare le cose. Faremo di tutto per prendere tre punti domani, tutti dicono che è una gara già vinta, ma in Serie A non si vince mai prima di giocare». La preparazione alla sfida è stata breve e complicata, date le 16 assenze causa nazionali: «Per esempio, Holebas è andato con la Grecia e l’ho avuto solo ieri in rosa. Faremo in modo di dimostrare che due giorni bastano per essere competitivi. Tutti i ruoli sono coperti almeno con due giocatori di alto livello, come avevo chiesto alla società, il discorso non vale solo per la fascia sinistra: Cole ha fatto una buonissima partita contro la Fiorentina, Emanuelson può portare tante cose soprattutto sul piano offensivo, poi abbiamo deciso di prendere Holebas perché per Balzaretti sarà ancora difficile per qualche settimana. Io speravo e spero ancora che torni nel minor tempo possibile». Con tre terzini sinistri in più si sente tranquillo. A preoccuparlo è la situazione legata agli africani, gli ultimi a tornare: «Seydou e Gervinho hanno fatto un allenamento normale, prendendo un po’ di precauzione perché hanno giocato due giorni fa: domani saranno al 100%, possono iniziare entrambi, ma sono i casi più preoccupanti e devo riflettere bene».

Destro scalpita, Garcia non gli dà certezze, ma la staffetta con Totti è plausibile: «Quello che posso dire è che ogni giocatore della rosa è importante e mi auguro di avere sempre queste scelte difficili da fare per tutta la stagione. Quando abbiamo una serie di 6 partite in 17 giorni, all’inizio non è un problema per nessuno. I problemi, forse, arriveranno alla quarta, quinta o sesta partita, quando si sentirà la stanchezza». La squadra è in salute e non sembra soffrire nemmeno per i casi scoppiati di recente, vedi Maicon: «Non l’ho convocato contro la Fiorentina perché non era pronto e non volevamo rischiare. Poi abbiamo deciso di mandarlo in Nazionale ed è buono che abbia iniziato la stagione con un’amichevole. ? tornato prima del previsto, almeno si è allenato con noi. Lui è pronto per tutte le partite che arriveranno, lo dico in base a quello che vedo. Non è possibile sapere cosa è successo a Miami: lui ha sbagliato, è tornato in ritardo. Punto. Il problema è con la Nazionale, non con la Roma. Sabatini si è espresso bene sul giocatore, ora guardiamo avanti, al futuro, ovvero alla partita di domani». Il contorno rischia di distrarre.