Terzino, attaccante, uomo assist e per non farsi mancare niente anche rigorista. Anche sommando tutto però non è bastato ad Alessandro Florenzi per uscire da Torino con il sorriso e 3 punti per la Roma.
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Florenzi: “Secondi ci arriviamo noi”
Florenzi polemico al termine del match: «iniziamo a protestare e ci aiuteranno». Garcia promette: «Se giochiamo così vinceremo tante partite»
Rabbia e delusione sono confortati almeno da una prestazione di squadra che fornisce nuovi segnali di ripresa. Ma quando si sbaglia tanto, diventa più complicato vincerle le partite. «Certo che è un'occasione sprecata - spiega Florenzi a fine gara- però se continueremo a giocare così a fine stagione saremo noi ad arrivare secondi». Intanto il temuto sorpasso della Lazio è arrivato: «Spero che i tifosi non prendano per bruta questa partita, dobbiamo essere soltanto un po' più cinici. Oggi abbiamo tirato in porta 22 volte, sappiamo che per la gente non è facile ma devono starci vicini. Noi siamo convinti di essere più forti delle altre».
Poi c'è spazio anche per parlare degli episodi, aspetto che il numero 24 tende a sottolineare inviando un messaggio bene preciso: «Non so se la palla era dentro (riferimento al pareggio del Toro, ndc), ma quando ci troviamo in situazioni dubbie come queste oppure occasioni a metà, vedo la Roma penalizzata e non le altre squadre. Adesso ci lamenteremo anche noi, così ci daranno qualche decisione a favore». Tanto che di fronte alla domanda sui dubbi riguardo al rigore su De Rossi, Florenzi rimarca il concetto: «Appunto, continuate... questa è una provocazione» dice abbandonando polemicamente l’intervista a bordo campo. Poi nella pancia dello stadio l'ultima frecciata: «Durante il riscaldamento ho fatto caso ad un particolare. Il Torino ci teneva molto a questa partita quindi non hanno bagnato il campo, come accade di solito. Il risultato è che sembrava di giocare ad Acilia, sul campo di terra».
Deluso, ma non abbattuto anche Rudi Garcia, per la prima volta al terzo posto della classifica da quando è iniziata la sua avventura italiana: «Rimangono 8 partite, sono convinto che nessuna squadra riuscirà a vincerle tutte, quindi conterà soltanto chi arriverà secondo alla fine». Ieri a Torino non è bastata la prestazione. «Abbiamo giocato una buona partita senza dubbio, tirando in porta e finalizzando poco. Il Torino ha sfruttato l'unica occasione a disposizione, ma sapevamo che giocare qui è sempre complicato. L'episodio del gol? Non ne voglio parlare, ci sono 6 arbitri e quindi se hanno giudicato così sarà giusto. La partita non è stata falsata da quella decisione, inutile anche discuterne visto che non possiamo utilizzare la tecnologia».
Il francese preferisce dedicarsi esclusivamente al campo, deviando le domande sulle polemiche legate alla chiusura della Curva Sud per la prossima sfida casalinga con l'Atalanta e concentrandosi sulle cose da dover migliorare obbligatoriamente. Spiegando anche scelte, sostituzioni ed esclusioni: «Mi chiedete perché ho lasciato in panchina Totti, fuori da 25 giorni e al momento senza ritmo nella gambe. In quel momento mi serviva un uomo d'area come Doumbia, che secondo me sta migliorando. Ha lottato e ci aiutato a mantenere alta la squadra. L'attacco non è un problema».
L'ultimo lampo di ottimismo è riservato a Davide Astori: «La Lazio sta giocando un girone di ritorno straordinario, ma ora devono confermarsi. Vi dico che se continueremo a giocare come abbiamo fatto con il Torino non ci sono rivali per il secondo posto. Non ci fa certo piacere aver perso una posizione, ma siamo assolutamente tranquilli e pronti a lavorare con la testa. Già domenica potremmo effettuare un contro sorpasso ed essere noi a decidere chi arriverà secondo in campionato».
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