(Il Tempo - F. Bovaio)- La rovesciata di Florenzi al Genoa è destinata a restare negli archivi storici del nostro calcio alla voce «gol più belli di sempre». Un gesto tecnico straordinario che, tra l’altro, il romanista ha compiuto proprio all’inizio dell’anno in cui si celebra il centenario di questa splendida giocata, sublimata dal grande Pelé nella scena più famosa del film «Fuga per la vittoria». La leggenda del pallone, infatti, racconta che ad inventarla fu Ramon Unzaga Asla proprio nel gennaio del 1914, quando la mostrò per la prima volta allo stadio El Morro di Talcahuano, in Cile, sull’Oceano Pacifico.
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Florenzi nell’olimpo della rovesciata
(Il Tempo – F. Bovaio) – La rovesciata di Florenzi al Genoa è destinata a restare negli archivi storici del nostro calcio alla voce «gol più belli di sempre».
Nel paese sudamericano il piccolo Ramon, nato nel 1894 a Bilbao, era arrivato 12enne con tutta la famiglia, andata in Sudamerica in cerca di lavoro e qui si era dedicato al calcio. Poiché in seguito al suo gesto, apparso quasi mitico nel football di inizio ‘900, seguirono quelli di un altro celebre calciatore cileno del Colo Colo, David Arellano, i giornalisti sudamericani, in particolar modo quelli argentini, cominciarono a chiamare la rovesciata «chilena». Un nomignolo usato ancora. Di rovesciate, da allora, si è ovviamente riempita la storia del calcio mondiale, compreso quello italiano, nel quale restano famosissime quella di Gigi Riva contro il Vicenza nel 1970, di Boninsegna contro il Foggia a San Siro nel 1971 e di Pruzzo all’ultimo minuto di Juventus-Roma 2-2 del 1983-84. Uno dei più celebri autori di rovesciate del calcio moderno, però, è stato l’attaccante messicano Hugo Sanchez, che spopolò nel Real Madrid .
Ma a Milano ricordano spesso anche il gol in rovesciata, ma annullato, all’allora interista Rummenigge contro i Glasgow Rangers nel 1984 e quelli, assegnati, al milanista Van Basten nel 1992 contro l’Ajax e il Goteborg. E poi c’è stata quella di Rooney del 12 febbraio 2011 con il Manchester United definita la rete più bella di quell’anno e quella dello juventino Parola a Firenze, che è il simbolo delle figurine Panini. Insomma, da ieri il romanista Florenzi è entrato in un gruppo ristretto di calciatori autori di questo gesto che comprende solo campioni, visto che ne fa parte anche l’immenso Maradona, che ne compì qualcuna ai tempi del Napoli. Ma il romanista non è nuovo a colpi del genere, dato che anche nella sua esperienza in B con il Crotone segnò una rete in questo modo.
Dunque, come ha detto lui stesso a fine partita, si tratta di una giocata che prova spesso, anche a fine allenamento con i compagni, ad eccezione di Totti, che non vuole sollecitare troppo la schiena con acrobazie di tal tipo. E proprio il capitano, a fine gara, ha forse fatto il complimento più bello al giovane compagno ai microfoni di Sky: «Se io facessi un gol del genere penso che smetterei subito, non mi alzerei più da terra. Bravo Alessandro, hai fatto una delle reti più belle della serie A». A lui si è poi unito il neo giallorosso Nainggolan via twitter: «Ora fai anche le rovesciate, ma smettila», gli ha scritto ironicamente, sperando in cuor suo, come tutti i romanisti, che per Florenzi quella che gli è riuscita contro il Genoa sia stata solo l’inizio di una lunga serie.
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