rassegna stampa

Felipe «scoperto» dal romanista Aldair

Ai tempi del Santos (2011), quando duettava con Neymar, Anderson fu offerto a varie squadre, tra cui la Roma dell'era pre-Sabatini

Redazione

Retroscena, curiosità e segreti del mercato. Trattative nascoste e piste percorribili, intermediari conosciuti o meno. Una storia intrigante, ricca di colpi di scena, è presente anche all’interno dell’affare Felipe Anderson, acquisto messo a segno dalla Lazio nell’estate del 2013. Il trequartista biancoceleste è l’uomo del momento, tra i giovani più forti in circolazione, sono tanti i club europei che lo seguono attentamente.

Ma partiamo dall’inizio: nel 2010 Felipe – dopo qualche anno trascorso nel Coritiba – passò definitivamente al Santos (under 21), club dei sogni per ogni brasiliano. Tante persone, agenti e finti procuratori si avvicinarono al ragazzo, le qualità di FA7 erano già sotto gli occhi di tutti. Si accorse di lui anche una vecchia conoscenza del calcio italiano, Antonio Carlos Zago, ex difensore della Roma e in quel periodo allenatore del Gremio Prudente. Nello stesso momento Aldair, altro ex centrale giallorosso e grande amico di Zago, si stava avvicinando al mondo dei procuratori: i contatti con l’Italia erano frequenti, Aldair propose in una telefonata notturna Felipe Anderson a Franco Zavaglia (agente da sempre vicino al mondo Roma).

Il brasiliano esplose definitivamente nel 2011, con Neymar formava la coppia più forte del torneo. Il giocatore venne offerto a diverse squadre della serie A, tra cui anche alla Roma pre-Sabatini. Ma nel 2013 ecco la Lazio: il diesse Tare vola in Brasile, la trattativa si chiude a luglio (già a gennaio il calciatore fu ad un passo). Operazione da quasi 9 milioni di euro, condotta da Stefano Castagna, bravo a fiutare l’affare, a prendere tutti i diritti di Felipe Anderson dalla Doyen Sports e a soffiare il ragazzo dalla scuderia di Franco Zavaglia.