rassegna stampa

Febbre Roma-Lazio, bentornato derby

Martedì la stracittadina torna ad essere come una volta. Senza barriere, con le curve piene e la passione di una città dentro l’Olimpico

Redazione

Sarà derby vero, finalmente. Senza barriere, con le curve piene e la passione di una città dentro l’Olimpico. È vero, prima ci sono due impegni di campionato domani, la Roma contro l’Empoli, la Lazio in trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma la mente di tutti i tifosi è al ritorno della semifinale di coppa Italia di martedì. Si toccheranno cinquantamila spettatori che, dopo le ultime stracittadine con pochissima gente sugli spalti, è un successo.

Finora venduti 23 mila biglietti ai giallorossi, 14.000 ai laziali ma il numero è destinato a crescere. Era ora, gli ultimi derby con la Tevere deserta, Sud e Nord semivuote, non sono piaciuti a nessuno a prescindere dai risultati arrivati (dall’assenza del pubblico ha tratto più giovamento la Roma, almeno così dicono le tre vittorie a una dei giallorossi). Senza scenografie c’era un senso di incompiuto quello stesso che viene per l’assenza degli striscioni ironici. "Ti Amo", della curva Sud, piuttosto che la scritta "Lazio nel cuore" della Nord negli Anni Ottanta sono roba cult, ma anche negli anni successivi la stracittadina si è nutrita di quell’ironia che solo il popolo romano riesce a esprimere con un’irriverenza inimitabile. Ecco ci vorrebbe un po’ più di flessibilità, al netto degli insulti beceri, sarebbe bellissimo rivedere anche le invenzioni scansonate dei tifosi delle delle due squadre.

Ma forse è troppo, intanto bisogna accontentarci dell’inutili barriere rimosse, della Sud che torna a sostenere la Roma dopo diciotto mesi (quant’è pesata la mancata presenza della parte più calda del tifo giallorosso…), della Nord laziale pronta a non far sentire alla squadra di Inzaghi la minoranza numerica all’Olimpico. Sarà anche una prova importante di maturità per le due tifoserie che dovranno dimostrare alla Questura di aver dimenticato le odiose «puncicate» sul ponte Duca d’Aosta e le aggressioni a tradimento nelle zone intorno allo stadio. L’apertura di credito di chi gestisce l’ordine pubblico non deve essere persa per nessun motivo, quindi ci si aspetta una bel derby in campo e fuori anche se stavolta c’è in palio la finale di Coppa Italia. La Lazio parte col vantaggio di due gol, la forza d’urto della Roma può rimettere tutto in gioco. Di Empoli e Sassuolo avrebbero fatto tutti volentieri a meno ma il calendario è inflessibile e non ammette pause mentali se i giallorossi vogliono trarre vantaggio dallo scontro diretto Napoli-Juve e se i biancocelesti vogliono continuare a inseguire il ritorno in Europa magari sognando un clamoroso rientro nella lotta per la Champions. Tant’è, mancano quattro giorni e poi sarà derby: per fortuna con le due curve.

(L.Salomone)