Sette gare in ventuno giorni con i brutti ricordi portoghesi che tornano in Europa. Dopo la brillante vittoria sull'Eintracth Francoforte che ha consentito alla Roma di qualificarsi, i giallorossi inizieranno un un mese di febbraio ricco di appuntamenti decisivi, tra cui proprio il doppio match di coppa, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. Dall'urna di Nyon è uscito il Porto, vera e propria bestia nera per la Roma in campo internazionale (tre eliminazioni su tre nei precedenti in Coppa delle Coppe 81-82, preliminari di Champions 16-17 e ottavi di Champions 18-19) ma che ha perso diversi talenti negli ultimi anni e attraversa un periodo di transizione. La tradizione europea del club lusitano non è certo in discussione ma dopo l'addio di Conceiçao i bianco-blù stanno faticando a trovare continuità. L'andata si giocherà al Do Dra-gao il 13 febbraio mentre il ritorno sarà all'Olimpico una settimana dopo. Saranno settimane complesse dal punto di vista del calendario che domani vedrà inaugurare febbraio col big match casalingo contro la capolista Napoli, poi quattro trasferte di fila: Milan in Coppa Italia, Venezia, Oporto e Parma, prima di chiudere col ritorno di Europa League e la sfida in campionato contro il Monza tra le mura amiche. Tutte gare decisive per le tre competizioni nelle quali la Roma è ancora in gioco. Senza considerare poi che nell'eventuale sorteggio per gli ottavi i giallorossi hanno il 50% di possibilità di trovare la Lazio. Ma prima Ranieri deve pensare al Porto.


Il Tempo
Febbraio caldo
I dragoni hanno appena cambiato allenatore ingaggiando l'argentino Martin Anselmi che fino a poco tempo fa guidava il Cruz Azul. Con l'addio alle porte di Galeno (direzione Al-Ahli) la stella della squadra lusitana resta Samu Omorodion, attaccante che anche la Roma ha seguito in estate e che rappresenta una giovane promessa cresciuta nell'Atletico Madrid. Senza dimenticare Fabio Vieira e il portiere della nazionale Diogo Costa. Il faro del centrocampo è l'argentino Varela mentre in difesa ci sono diverse vecchie conoscenze della Serie A. A partitre da quel Tiago Djalò che in estate ha atteso un giorno intero in hotel la decisione della Roma che poi non lo ha tesserato, insieme a Nehuen Perez e l'ex Marcano, capitano della squadra a 37 anni ma attualmente intortunato.
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