(Il Tempo - A.Serafini) - Il diktat di capitan Francesco Totti è il monito del leader, che nel momento peggiore della nuova Roma zemaniana, si schiera senza se e senza ma accanto al suo tecnico: «In questo momento non funziona nulla. La squadra non fa quello che vuole il mister, e se non riusciamo ad ottenere quello che vogliamo dipende soltanto da noi che andiamo in campo. Ora dobbiamo stare uniti e uscire da questo tunnel». Tra le tante difficoltà registrate, per il numero dieci, Zeman è sempre una soluzione, sicuramente mai un problema: «Io so quello che vuole perché già ho giocato insieme. Di quello che ci chiede mettiamo in pratica soltanto il 50% e non va bene, sono sicuro che i risultati non vengono per questo. Lo stimo tantissimo perchè è una grande persona e so quanto tiene a questa maglia. Continueremo a seguirlo». Parlare di obbiettivi diventa difficile, con una classifica sempre più selettiva soprattutto nelle prime posizioni: «Adesso ci rimane il terzo posto, di certo non lo scudetto. Dobbiamo unirci e pedalare, basta con gli anni di transizione».
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Totti sta con Zeman: “Colpa nostra”
(Il Tempo – A.Serafini) – Il diktat di capitan Francesco Totti è il monito del leader, che nel momento peggiore della nuova Roma zemaniana, si schiera senza se e senza ma accanto al suo tecnico:
E se c'è da battere un colpo, Totti mira altri bersagli:«Nel calcio la concretezza è tutto soltanto così si ottengono i risultati. Non servono i sogni». E neanche i record: «Quello che conta è il bene della Roma: voglio i risultati di squadra, non i miei. Stasera ho chiesto spesso all'arbitro di sospendere la partita perchè era impossibile giocare, ma si è sempre girato dall'altra parte». Ma dopo la seconda sconfitta consecutiva e l'ennesima rimonta subita, il campo impraticabile per buona parte della gara, è un alibi troppo rischioso da sfruttare in pieno. Anche se Zeman è sempre pronto all'attacco:«Abbiamo giocato in condizioni difficile e questo ha sicuramente influito sul risultato finale. Dei tre gol presi probabilmente gli ultimi due sono stati decisi dal terreno di gioco e da una posizione di fuorigioco. Ma sul primo eravamo in quattro e la palla è stata lisciata da Dodò forse per troppa sicurezza. Poi l'attaccante è andato via a Castan, l'errore è quello». Un mix tra colpe e un pizzico di sfortuna, che non sembra abbattere però il boemo, sicuro di aver ancora modo, tempo e spazio per riprendere fiducia e conseguenti risultati: «Io voglio tutto e subito perchè non ho pazienza. Continuo a dire che questa è un'ottima squadra, anche se non riusciamo a dimostrarlo per l'arco di tutti e novanta i minuti. Abbiamo fatto un calcio anche di ottimo livello anche se a sprazzi. Lavorando e concentrandoci possiamo soltanto migliorare: ho fiducia nella squadra e nei movimenti».Con De Rossi schierato nella posizione di regista: «Lui non mi ha mai chiesto dove giocare», ed uno scintillante Lamela: «Erik ha bisogno di essere stuzzicato, ha dei numeri importanti, ma spesso li metteva in pratica senza senso. Mi piace il fatto che ora provi a puntare la porta e cercare il gol». Il primo punto da cui ripartire.
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