Oltre lo scetticismo. Di Francesco supera la prima prova di un campionato appena iniziato eppure già carico di pressioni: "La mia forza è l’equilibrio, i rumori fanno parte del calcio", sostiene a vittoria conquistata, e dopo aver spaccato un seggiolino nel finale al cardiopalma («non fatelo vedere, altrimenti me lo fanno ripagare», ci ride su). Sul piatto della bilancia pesano solo i tre punti di Bergamo, non la punizione concessa al 90’ che lo ha fatto arrabbiare né quei maledetti 30′ di Vigo per cui si è assunto tutte le responsabilità: "È assurdo parlare di un’amichevole fatta malissimo. Io so trasmettere questo tipo di calcio, che qui si è visto più dal punto di vista caratteriale. Si doveva vincere anche in maniera sporca e noi, da grande squadra, lo abbiamo fatto. Avevo chiesto una prova di carattere in un campo difficile per tutti, l’anno scorso in poche hanno festeggiato qui, Roma compresa. Dovevamo – rimprovera il tecnico – essere più bravi negli ultimi 20′ nel palleggio e nel possesso palla, ma capisco che la condizione non è al top. Ad oggi siamo più bravi a difendere che ad attaccare: mancava qualità in fase di costruzione nella nostra trequarti, ma sono sereno".
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Di Francesco: “Visto? Sappiamo lottare”
Il tecnico: "Si doveva vincere anche in maniera sporca e noi, da grande squadra, lo abbiamo fatto"
Di positivo c’è sicuramente la tigna che ci hanno messo i giallorossi per difendere il vantaggio: "Non aver preso gol e aver lavorato come chiedo io mi fa vedere una squadra che vuole portare a casa i tre punti e questa è una mentalità da grande. L’Atalanta ha preso solo il palo nel secondo tempo, ci hanno creato difficoltà su nostri errori. Dal punto di vista del gioco so che possiamo fare meglio, ma ho sentito parlare in settimana di una squadra senza carattere e invece io l’ho visto. Il resto verrà". Lo scetticismo sorto nel precampionato ha avuto una prima risposta dal campo e Di Francesco sembra rincuorarsene: «Bisogna accettare i momenti in cui bisogna essere incudine e altri in cui essere martello. Alcuni meccanismi vanno rodati, la condizione fisica sta migliorando. Il fatto di essere stati in giro per il mondo non ha aiutato a lavorare in un determinato modo».
La tournèe lunga negli States e il mini tour in Spagna hanno spezzettato la preparazione della Roma, ma l’allenatore dovrà abituarsi ai viaggi perché i grandi club richiedono anche questi sforzi estivi. Le gambe sono ancora un po’ imballate, le corse di Nainggolan sono state apprezzabili ma sul più bello restava senza fiato: "Potevamo sfruttare meglio le ripartenze, siamo mancati a livello qualitativo nelle scelte". I giallorossi hanno speso tanto, rincorso l’Atalanta che "fisicamente ci era superiore" e nel finale la linea si è abbassata molto: "Merito loro, non volevo le ali così basse. Qualcuno pensava che non fossimo capaci di aiutarci e io di difendere… Ora prepariamoci a una settimana ad alto livello per battere l’Inter".
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