rassegna stampa

Di Francesco punta su Dzeko

LaPresse

Il tecnico vuole recuperare uno dei leader della "vecchia guardia"

Redazione

Tutto su Dzeko. Non può essere un caso se la Roma crolla quando il suo bomber è fisicamente o mentalmente assente, è una forma di dipendenza scoperta l'anno scorso nel momento in cui in testa c'era il Chelsea e riscoperta col primo infortunio stagionale dell'attaccante: l'impatto sulla squadra c'è ed è palpabile, come riporta Il Tempo. Basti pensare che dal ko del bosniaco i giallorossi hanno vinto una sola volta, domenica col Genoa, pareggiando le altre due gare di campionato e perdendo entrambe le sfide di Champions, con una media preoccupante di 1 punto ogni 90 minuti. Con Dzeko sale a 1,57 in una stagione che comunque non è stata fin qui esaltante: "Le aspettative dei tifosi sono grandi, le mie sono enormi. Segnare è il mio lavoro".

E vuole tornare a farlo a partire da sabato allo Stadium, dove non è mai riuscito a fare gol, anche se i bianconeri furono la sua prima vittima all'arrivo in Italia: 30 agosto 2015, seconda giornata di campionato, Edin siglava il raddoppio all'Olimpico dopo la rete di Pjanic (finì 2-1). Una bella presentazione, poi più nulla. Ora c'è bisogno di lui, del suo fiuto sotto porta che quest'anno è un po' venuto meno in Serie A mentre in Europa continua ad essere spiccato, c'è bisogno del suo peso offensivo per impensierire il muro juventino superato solo 4 volte nel fortino di Torino.

Di Francesco conta su Dzeko, uno dei leader della "vecchia guardia" (a proposito: ieri lungo colloquio con Kolarov) a cui vuole affidarsi. Ieri il bosniaco ha svolto solo individuale, l'obiettivo è tornare a lavorare in gruppo a ridosso della trasferta (partenza venerdì) prenotando subito la maglia da titolare. Il grande ritorno, il più atteso, anche se in infermeria c'è pure De Rossi, che dopo aver fatto l'allenatore-tifoso in panchina si è preso l'influenza ed è tornato a lavorare in solitaria. Il capitano non è ancora pronto per riprendersi i gradi e scende-re in campo dall'inizio. La speranza a Trigoria è che lo sia Dzeko, incoronato dalla Federazione bosniaca «sportivo dell'anno» per la seconda volta, dopo una "stagione irripetibile, in cui pian piano abbiamo preso fiducia e alla fine ero triste perché abbia-mo mancato la finale di Champions".

Lo stesso allenatore che ha guidato lui e i suoi compagni nel sogno è oggi in discussione, ieri si è goduto l'evento di Natale con squadra e staff al completo, Baldissoni e Totti a fare gli onori di casa all'Auditorium Conciliazione mentre Monchi, Calvo e Fienga erano a Boston per parlare, tra le altre cose (vedi il mercato: la Samp rivuole Schick e una riflessione su un prestito andrà fatta) del futuro della panchina con Pallotta. Senza quell'urgenza, però, che c'era fino a domenica pomeriggio.

In contemporanea con la presenza dei manager negli States (rientrano domani) è stata ufficializzata una partnership con Twitter: la Roma è la prima squadra italiana a vantare questo accordo, la strategia social innovativa sta premiando. Un'altra buona notizia viene dal campo: Lorenzo Pellegrini si è allenato col pallone e fa progressi, ma la Juve arriva troppo presto per lui.