rassegna stampa

Di Francesco cerca la Roma definitiva

Il poker del San Paolo deve avere un seguito, non restare un fenomeno isolato delle potenzialità della squadra

Redazione

Più è bella più fa rabbia. La Roma di Napoli si porta dietro i rimpianti di una stagione in cui ha fatto il dottor Jekyll e il mister Hyde, scrive Il Tempo.

I sintomi della doppia personalità sono venuti fuori in maniera lampante in partite importanti come l’andata e il ritorno col Chelsea ai gironi di Champions League, dove si è vista una squadra caparbia, ambiziosa e determinata, e in quelle notti più amare che hanno portato per esempio alla sconfitta col Milan, «la più brutta» per Di Francesco perché è stato sbagliato in primis l’atteggiamento.

Il voltafaccia è rapido, imprevedibile, manda all’aria ogni pronostico ed è questo a preoccupare. Il poker del San Paolo deve avere un seguito, non restare un fenomeno isolato delle potenzialità della Roma: ora c’è bisogno di spingere, di insistere sulla strada giusta senza tornare a mostrare il volto più fragile.

Il patto allenatore giocatori potrebbe aver dato la svolta che serviva, sentendo parlare Perotti e Alisson a fine gara si è percepita la volontà di proteggere il tecnico, la voglia di continuare con lui, ma prima di fare proclami è stato il campo a dire la verità: tutti credono in Di Francesco, che si è preso la seconda rivincita di quest’annata, cominciata tra i dubbi, poi smentiti e di nuovo tornati ad affacciarsi a Trigoria dal famoso derby fino a Napoli.

Ma ora basta. La continuità trovata nei 90 minuti va estesa alle partite che verranno, anche in quell’Olimpico in cui sono sorte le maggiori difficoltà in questa strana stagione in cui in casa la Roma fa la timida, si dimentica di verticalizzare e tiene troppo palla.