(Il Tempo - F.Perugia) Tra Auronzo e San Vito di Cadore ci sono solo 38 chilometri. Sono i chilometri che dividono il ritiro della Lazio da quello del Siena. Troppo pochi per non andare a vedere come si sta allenando l’attaccante italiano più conteso dell’estate.
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Destro sogna Roma: «Mi piacerebbe»
(Il Tempo – F.Perugia) Tra Auronzo e San Vito di Cadore ci sono solo 38 chilometri. Sono i chilometri che dividono il ritiro della Lazio da quello del Siena. Troppo pochi per non andare a vedere come si sta allenando l’attaccante italiano...
Mattia Destro è a un passo da qui. E allora, mentre Petkovic inizia a lavorare sul campo con la difesa a 4, montiamo in macchina verso San Vito di Cadore, tempo d’arrivo in 40 minuti. Bisogna correre fra le tre cime di Lavaredo, perché Destro deciderà tra poche ore cosa fare del suo futuro e le strade che potrebbe prendere sono più di una. C’è la Juventus sulle sue tracce, come il Milan del resto, c’è la partita del riscatto tra Genoa e Siena. E c’è la Roma pronta a prenderlo, con i giallorossi pronti a fare di tutto per portarlo nella Capitale. I tornanti si susseguono fino all’ultima curva che scopre l’insegna in legno: «Benvenuti a San Vito di Cadore». Pochi metri più in là, su una tipica casa di montagna, campeggia la gigantografia dell’abbraccio dei giocatori del Siena che segnala ai passanti il ritiro precampionato dei toscani. Dopo la statale una stradina ripida porta verso il lago di San Vito, a un tratto un rettangolo verde e decine di maglie bianconere che si muovono a gruppi da quattro. Sono le 11.15. Il Siena è in piena seduta d’allenamento, sugli spalti ci sono una trentina di tifosi che provano a ripararsi dal sole rubando spicchi d’ombra al gazebo di Sky.
Ma Destro dov’è? Eccolo sul lato opposto alla gradinata che spinge sull’acceleratore assieme al gruppo. Sta effettuando con gli altri le ripetute. Prima da 70 metri, poi da 50. Non sembra tra i più contenti di correre, a lui piace avere il pallone tra i piedi, gonfiare la rete. Serse Cosmi c’è, ma non si vede. Così decidiamo di cercarlo, in attesa di parlare con Destro. Il tecnico sta uscendo dal piccolo centro sportivo. Mister, come va la preparazione? «Bene, stiamo lavorando tanto».
E Destro? «È con gli altri». Sì, ma per quanto? (...) Cosmi sorride, lui che l’altro ieri non ha fatto giocare il centravanti nell’amichevole contro il Valboite, mentre firma un autografo a un bambino. Insistiamo. Mister ma secondo lei Mattia va alla Roma? «Lo spero per lui, me lo auguro». Ed è già mezzogiorno passato. L’ultimo allungo e l’allenamento è finito. I ragazzi rientrano negli spogliatoi. Fuori dalla cancellata si forma un capannello di tifosi. «Eccolo», fa uno di questi. Destro esce. Lo fa per accontentare un ragazzo con la sindrome di down che voleva una foto con lui. Allora ne approfittano anche gli altri che carta alla mano chiedono autografi a raffica. Lui è disponibile. Ne approfittiamo pure noi. Mattia dove giocherai questo campionato? «Non lo so ancora», confermando così che il suo futuro sarà ovunque tranne che a Siena. Hai tante offerte, dove vuoi andare? «Dobbiamo ancora aspettare». A Roma ti aspettano. Nessuna risposta. Con l’uscita di Borini sarai un punto di riferimento per Zeman. Ancora nulla. Insistiamo: verrai a Roma? E timidamente abbozza: «Mi piacerebbe... molto! Ma ancora non so che succederà». Una breve ammissione che ricalca quanto detto giorni fa: «Nella Roma c’è Zeman, indubbiamente un tecnico che per i giovani attaccanti è il massimo». Poi Destro torna in mezzo ai tifosi per le fotografie. Anche loro sanno bene che quegli scatti saranno gli ultimi con la maglia del Siena. «Mattia facciamoci una foto - gli dice uno - che tanto te ne vai con le squadre grosse tra poco». (...). Mentre il centravanti più corteggiato dell’estate scompare dentro gli spogliatoi di San Vito di Cadore, ad Auronzo Petkovic ha riportato tutti in albergo per il pranzo. A proposito, il 25 luglio la Lazio sfida in amichevole il Siena. Magari sarà già il Siena del dopo-Destro.
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