La voce fuori dal coro di De Rossi riporta la Roma nella sua dimensione. I manifesti di gloria non gli sono mai piaciuti, perché per esperienza sa che vincere non è mai banale e, anche se il lavoro della società sul mercato è stato finora brillante, Daniele preferisce mettere una, due, cento mani avanti: «Qui sembra che l’Inter sia scarsa, che la Juventus senza Conte sia diventata una squadra di brocchi. La Lazio la prendiamo in giro, ci scherziamo su, ma ha fatto una buona squadra. Le squadre si rinforzano. L’obiettivo è lo scudetto, posso dirlo dopo tanto tempo, ma non sarà facile come lo abbiamo fatto sembrare da un paio di settimane a questa parte».
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De Rossi: “Scudetto si può, ma sarà dura”
La voce fuori dal coro di De Rossi riporta la Roma nella sua dimensione: "Obbiettivo scudetto, ma non sarà facile"
Fino a due giorni fa, prima che Garcia tornasse a ricordare la forza della Juventus, ogni posto inferiore al primo in campionato sarebbe stato colto come una completa delusione. Meglio andarci piano, insomma. Il mercato lo lascia fare a chi di competenza: «Non so se ci saranno cessioni. Con Spalletti abbiamo fatto la Champions, arrivando tra le prime d’Europa, e eravamo 17 giocatori a rotazione. Ora ne vedo di più».
Quest’anno De Rossi ha sensazioni positive anche per il grande palcoscenico: "Sicuramente possiamo fare bene, dipende tutto dal sorteggio". Le amichevoli estive non possono essere usate come valido metro di giudizio per Daniele: "La condizione fisica è quella che dovrebbe essere a questo punto della stagione. Dispiace perdere, ma la partita non era importante come quelle che arriveranno tra un mese". La schiettezza del vicecapitano si riversa anche sul caso Tavecchio: "Non è un razzista, ma le parole che ha detto sono gravi. In America e in Francia se qualcuno dice determinate cose lo fanno dimettere il giorno dopo. Qui in Italia anche personaggi più influenti di un presidente federale non si sono mai dimessi. Se dico a un giocatore che mangia le banane, sarà una gaffe, quindi guai a squalificarmi". Dimenticata l’Inter e la Guinnes Cup, la Roma torna a Boston: in programma ci sono 4 allenamenti in 3 giorni e mercoledì alle 13 è previsto lo sbarco nella capitale.
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