Bologna per i giallorossi è l’ultima sfida con le tossine di un mese difficile in circolazione e Spalletti deve fare i conti con gli acciacchi di Emerson Palmieri, non convocato per via del riacutizzarsi della tendinite che l’aveva già bloccato di recente, e di Fazio, partito ieri dalla stazione Termini con la squadra ma ancora alle prese con un fastidio all’adduttore che lo spinge verso la panchina. Con un terzino fuori uso e un centrale a mezzo servizio, l’allenatore toscano ha provato durante la rifinitura la difesa a quattro con la coppia Manolas-Vermaelen in mezzo. Un test indicativo soprattutto per il modulo, ma probabilmente sarà Ruediger ad affiancare il greco al Dall’Ara. Sugli esterni spazio a Bruno Peres e a Mario Rui, con Juan Jesus che cerca di insidiare quest’ultimo, ma parte dietro nelle gerarchie. De Rossi, reduce da una forte contusione alla schiena che non gli ha permesso di giocare il derby e non lo fa sentire ancora al top, è stato provato ieri in partitella con Strootman e potrebbe tornare titolare.
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De Rossi c’è, Fazio no. Perotti spera
A Bologna out Emerson e l'argentino. Spalletti ha provato la difesa a 4 con Manolas e Vermaelen centrali, anche se Ruediger è in vantaggio sul belga
Paredes tiene aperto il ballottaggio a centrocampo con il numero 16, ma stavolta potrebbe la panchina potrebbe toccare a lui. Nainggolan non è apparso brillantissimo nella stracittadina, eppure non vuole fermarsi a riposare e a Bologna dovrebbe iniziare la partita agendo tra la mediana e la trequarti, dove ci saranno Salah e uno tra Perotti ed El Shaarawy. Il Faraone è stato uno dei migliori in Coppa Italia, nonostante questo la maglia in attacco sembra destinata al compagno argentino. Ovviamente sarà Dzeko il punto di riferimento offensivo: il bosniaco in trasferta fa più fatica a trovare la rete, lontano dall’Olimpico ha segnato solo 9 dei 33 gol stagionali e ai rossoblu ha fatto male solamente una volta, su rigore, nel 2-2 del novembre 2015.
(E. Menghi)
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