La verità è nelle carte. Quelle che nessuno può smentire, anche nella citta dove «la zia dell'idraulico della lavandaia del cugino del tappezziere dell'agente di Pjanic - come ironizza il dg Baldissoni - ha più credibilità di una dichiarazione ufficiale di una società». Così la Roma si è ritrovata costretta a leggere nella sua radio ufficiale la raccomandata spedita da Pjanic il 9 giugno, in cui il giocatore ha comunicato al club di volersi avvalere della clausola rescissoria per trasferirsi alla Juventus, riservandosi di trattare con la nuova società la percentuale (20% dei 38 milioni totali: alla fine i giallorossi ne incasseranno 32) a lui spettante.
rassegna stampa
Così Pjanic s’è «venduto» alla Juve
Rendendo pubblica la raccomandata del bosniaco, la Roma fa quadrato per rialzarsi dopo una botta pesante a livello mediatico come la cessione (obbligata) di un un suo gioiello alla rivale principale in campionato
La mossa dei dirigenti scaturisce da una ricostruzione basata su un presunto messaggio del bosniaco indirizzato a un amico, in cui raccontava di essere stato ceduto in pochi minuti dalla Roma. «In questa città - ha spiegato Baldissoni - siamo costretti a tirar fuori documenti privati per smentire sciocchezze che troviamo sui giornali. Facciamo questo per difendere i tifosi della Roma che vengono avvelenati quotidianamente. Un giocatore può scegliere di andarsene a parametro zero, come avrebbe potuto fare Pjanic due anni fa quando abbiamo rinnovato il suo contratto inserendo questa clausola». Detto che il ragazzo è turbato dal malumore dei romanisti e, come spesso accade, cercherà di raccontare una sua verità per scaricarsi dalle «responsabilita» dell'addio, la Roma fa quadrato per rialzarsi dopo una botta pesante a livello mediatico come la cessione (obbligata) di un un suo gioiello alla rivale principale in campionato. Baldissoni prova a salvare anche Pallotta: «Ha detto che non voleva vendere Pjanic ed è vero. Poi ha affermato che non dipende più da noi perché c'è una clausola, pero la "realtà" diventa che il presidente dice bugie». A chiudere il cerchio ci ha pensato Marotta. «Non c'è stata nessuna trattativa tra i due club - ha confermato l'ad juventino - ma solamente la volontà del giocatore, che si e avvalso della ben nota clausola e ha deciso di rinunciare alla sua percentuale per facilitare l'operazione. Con la Roma solo incontri tecnici per definire il trasferimento. A breve sosterrà le visite mediche con noi».
Lo farà a breve, al rientro dalle vacanze a New York, mentre Sabatini guarda già avanti. Intanto confermando Manolas e Nainggolan, entrambi in attesa di trattare un rinnovo con adeguamento. Ieri sono circolate nuove dichiarazioni di Radja dal ritiro belga («Conte mi vuole davvero e da Roma sento strane voci»), subito smentite: il club gli ha comunicato di averlo tolto dal mercato. Servono comunque un altro paio di operazioni «minori» per sistemare i conti entro il 30 giugno e riguarderanno i vari Sanabria, Doumbia, Ljajic e Paredes. Se dovesse partire quest'ultimo, partirà la caccia a un centrocampista. Viste le difficolta per Borja Valero, è partito l'assalto a Wijnaldum del Newcastle, obiettivo concreto. In difesa, preso Mario Rui per la fascia sinistra, serve un centrale e la Roma sta scegliendo tra una lunga lista di nomi composta, fra i tanti, da Nacho, Garay e Juan Jesus. La conferma di Digne è difficile, quella di Szczesny più vicina: l'Arsenal ha accettato il rinnovo del prestito ma vuole inserire l'obbligo di riscatto. Intanto c'è Alisson, mentre De Sanctis aspetta notizie.
(A. Austini)
© RIPRODUZIONE RISERVATA